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MADDALONI- La ricreazione è finita. E pure il giochetto delle ipotesi, delle proposte progettuali e del toto-recupero. Per l’ex caserma Annunziata (per tutti semplicemente Quartiere) resta il rischio della vendita all’asta. E soprattutto permane il rischio crollo. Issati i ponteggi i lavori di messa in sicurezza sono fermi. Da qui, parte l’ispezione o verifica dei parlamentari del Movimento Cinque Stelle. Ne parliamo con l’on. Antonio Del Monaco.

E ora che succede?

Abbiamo chiesto una verifica sui cantieri e un’audizioni con il Demanio. Non si può passare dalla mobilitazione urgente al rallentamento di opere che restano assolutamente prioritarie non solo per la salvaguardia del monumento ma anche per la tutela della pubblica e privata incolumità.

Insomma, siamo ancora alla mobilitazione affinchè la grande struttura militare non collassi?

Innanzitutto, l’Agenzia del Demanio sta investendo o dovrà investire quasi 800 mila euro finalizzati ad impedire il crollo definitivo dei tetti, il cedimento di parte della facciata anteriore e l’implosione completa dei solai del secondo e terzo piano. E su questo vogliamo fare chiarezza. Chiarezza sui tempi, le modalità e su eventuali intoppi che si sono venuti a determinare. I tempi dovevano essere più che celeri per un intervento straordinario da completare in soli 180 giorni lavorativi.

E poi?

Questo è il minino sindacale. Non ci basta fare il punto sui lavori. Preannuncio che andremo oltre. Convocheremo un tavolo di confronto con il Demanio, la Soprintendenza e il sindaco De Filippo perché urge pianificare un futuro recupero e riutilizzo di quella che resta una risorsa urbanistica notevole per il territorio.

Ma l’ex Annunziata non è un pò il Macrico maddalonese?

Anche per il Macrico a Caserta ci siamo battendo contro le inerzie. A Maddaloni ci stiamo muovendo affinchè questo non accada e non accadrà perchè vincoleremo tutti alle proprie responsabilità Il giochetto delle competenze e delle attese deve finire.

Redazione