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Sottoscritto nella mattinata odierna, presso la Prefettura di Caserta, il nuovo “Protocollo di legalità in materia di appalti e assegnazioni inerenti beni confiscati alla criminalità organizzata”.

A siglarlo, il Prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, l’Assessore della Regione Campania alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione, Prefetto Mario Morcone, i sindaci di cinque comuni dell’agro aversano –  Vincenzo Caterino per San Cipriano d’Aversa, Anacleto Colombiano per S. Marcellino,  Nicolino Federico per S. Maria La Fossa, Valerio Di Fraia per Villa Literno, Marcello De Rosa per Casapesenna – assieme alla dr.ssa Elena Giordano, Presidente di Agrorinascescrl, società partecipata dalla Regione e dai 5 predetti enti locali, che cura il recupero, la valorizzazione e la gestione di oltre 150 beni sottratti alla camorra. Presenti anche il Prefetto Bruno Corda, Direttore dell’ANBSC, l’Agenzia Nazionale per i Beni confiscati, e il Presidente del Tribunale di S. Maria Capua Vetere, dr.ssa Gabriella Maria Casella.

Il nuovo Protocollo di Legalità è volto a rafforzare la prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel circuito economico che ruota attorno alla valorizzazione dei beni confiscati, rendendo più stringenti i controlli antimafia ed anticorruzione nella realizzazione dei progetti curati da Agrorinasce. Tra i progetti promossi anche quello inerente il complesso agricolo, confiscato a Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti, denominato ‘La Balzana’. Tale compendio, sito nel Comune di S. Maria la Fossa, ha un elevato valore simbolico ed economico ed è destinato a diventare un Parco Agroalimentare di livello regionale, iniziativa finanziata nell’ambito dellaStrategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati attraverso le politiche di coesione.

Più in particolare, il Protocollo estende le cautele antimafia sia al di sotto della soglia prevista dalla legge per incarichi, lavori e forniture che nei confronti della c.d. “filiera delle imprese”, stabilendo, altresì, l’applicazione delle verifica antimafia a tutti i rapporti inerenti i soggetti che usufruiscono di assegnazioni  in uso, a qualunque titolo, anche gratuito, dei beni confiscati, a garanzia delle regole della evidenza pubblica e della trasparenza.

Verrà, inoltre, attivatoun sistema di controlli sui principali cantieri e una specifica banca dati, per arricchire e migliorare la qualità del patrimonio informativo disponibile. Ad una Cabina di regia istituita in Prefetturail compito di monitorare l’attuazione del Protocollo.

“L’impianto del protocollo intende garantire che i meccanismi di restituzione alla collettività dei beni confiscatipossano davvero produrre nuove opportunità di sviluppo. – dichiara il Prefetto Castaldo – Mettere in sicurezza tutta la filiera della confisca non solo assicura la funzione deterrente rispetto ai rischi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale ma amplifica il potenziale impatto economico e sociale intrinseco nel riuso dei beni confiscatiRingrazio tutti i partecipanti all’iniziativa di oggi per la condivisione degli obiettivi in questa delicata materia, che richiede una forte azione corale”.

Redazione