00 3 min 5 anni



MADDALONI- Sempre peggio. Altro che happening di protesta improvvisati e manifestazioni spontanee: l’area agroalimentare di Maddaloni è una discarica. Lo è ancora, dopo la pantomima dell’incendio e la chiamata alla armi dei consiglieri comunali. La discarica c’era (anche nelle settimana e nei mesi scorsi), c’è, e ci sarà ancora. E’ questa in sintesi la sconvolgente situazione, ovviamente permanente, sul “Piano organizzativo e della gestione dei rifiuti”, rilevata da una ispezione a sorpresa del Movimento Cinque Stelle condotta dal capogruppo consiliare Tina Santo e dall’on. Antonio De Monaco .

Oltre alle dichiarazioni di circostanza non è cambiato nulla?

Se fosse possibile, la situazione è peggiorata. Continuano gli sversamenti nell’area circostante di rifiuti: l’area agroalimentare è utilizzata come una discarica.

Ma da parte di chi?

Abbiamo avvicinato i concessionari che imputano ai visitatori esterni e ai clienti lo sversamento abusivo e incontrollato.

Incontrollato, ma i controlli non ci sono?

E’ quello che vogliamo capire. Vogliamo sapere quali sono i criteri di vigilanza dell’area, di accesso e chi soprintende alla’organizzazione della struttura. Da una prima disamina emerge che di controlli, di verifiche e di gestione ce ne sia ben poca sia da parte del comune (responsabile della gestione) e sia da parte di tutti gli operatori.

Ma i rifiuti non vengono rimossi?

Secondo gli operatori non in maniera sistematica e non all’interno della struttura. Ma le lamentele e le segnalazioni non ci bastano. Abbiamo chiesto una immediata convocazione di un “tavolo tecnico sulle problematiche del mercato”. Il tempo delle chiacchiere, dei referenti di fiducia, dei mediatori e degli amici degli amici deve finire.

Primo: vogliamo conoscere l’attività svolta dall’azienda che controlla gli accessi. Secondo: urge sapere se il responsabile del comune è in grado di seguire la strutture e diversamente ne chiederemo una rimozione e o un incarico a chi è disponibile a svolgere mansioni molto delicate. Terzo: sia fatta chiarezza sui servizi (anche di igiene urbana) garantiti nella struttura. Quarto: si dica cosa si intende fare per salvaguardare e rilanciare (nel pieno rispetto della gestione trasparente e delle norme) un comparto economico storico e fondamentale del territorio. Sconti a nessuno. Saremmo asfissianti.



Redazione