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MADDALONI- Il Pd verso il futuro. Mentre l’attenzione collettiva è monopolizzata dalla grande corsa elettorale verso le regionali, c’è una parte dei Dem locali (già in netto dissenso verso una gestione del partito ridotto a comitato elettorale) che lavora per il referendum e il congresso. Facciamo il punto con Michele Russo, il consigliere comunale che aveva dato la disponibilità per una candidatura di prospettiva per costruire l’alternativa sul territorio.

Michele Russo

Avvocato Russo, fatte le liste e lanciato lo sprint elettorale, dal 22 settembre che ne sarà del Pd locale?

Tecnicamente, visto che la scadenza naturale del mandato del dimissionario segretario Alfonso Formato era settembre, è tempo di congresso. Credo che esistano i margini per allestire la stagione congressuale ed evitare pure un commissariamento temporaneo.

Quindi state lavorando per il congresso?

Veramente, come abbiamo scritto a chiare lettere, la politica non si limita al fatto elettorale in sè. Non è questa la politica. E proprio per questo, siamo impegnati nella campagna referendaria per il No.

Una campagna di retroguardia?

No, è una campagna decisiva. Siamo persuasi, dati alla mano, che le ragioni del No, a tutela dei livelli di rappresentanza, siano fondamentali per il futuro e la salute della nostra democrazia. Limitarsi a campagne che parlano alla pancia delle gente e che disegnano la politica come una mera occupazione degli spazi, è quanto di più negativo e privo di progettualità si possa immaginare. Siamo seri: avrebbe senso, ridisegnando la legge elettorale il quadro istituzionale, discutere anche del numero di parlamentari. Diversamente, il rischio anzi la certezza è che la riduzione della rappresentanza porti alla creazione di oligarchie di nominati. Il peggio del peggio.

Il fatto che i temi referendari siano marginali rispetto alle regionali non vi preoccupa?

E infatti abbiamo creato un “Comitato del No” per colmare un vuoto; fare servizio e dare corrette informazioni e nel nostro piccolo sensibilizzare. Ma sono ottimista.

In che senso?

C’è un sensibilità trasversale sulle buoni ragioni del No. Vanno coltivate e divulgate. E’ un lavoro che si può fare. Allo stesso modo abbiamo ancora il giusto entusiasmo per credere nel rinnovamento da realizzare, a partire da Maddaloni, terra di grande tradizione politica. Lo facciamo da uomini e donne di partito.

Sempre nel Pd per aprire una nuova stagione politica?

Da un partito democratico rinnovato forte e coeso deve partire la spinta per il cambiamento. La nostra città che sta vivendo uno dei momenti di maggior immobilismo, con punte di vero degrado. Maddaloni ne ha un assoluto bisogno. E in questo contesto, il ruolo del Pd è senza dubbio centrale per coltivare e costruire la prospettiva di guidare nei prossimi anni la città.

Redazione