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Sono passati 4 anni da quel 24 agosto, quando, alle 3.36, un terremoto di magnitudo 6.0 sconvolse la vita di migliaia di persone di Lazio e Marche, distruggendo interi paesi e portandosi via la vita di centinaia di persone.
La macchina dei soccorsi si mise in moto dopo diverse ore, ma tra i primi ad intervenire nei borghi distrutti c’erano gli agenti della Stradale e delle questure di Rieti ed Ascoli Piceno.
Era notte e i poliziotti scavavano a mani nude, illuminati dalla luce delle loro torce e dai fari delle macchine, alla ricerca disperata di qualche sopravvissuto.
Molti poliziotti, rendendosi conto della gravità della situazione, rientrarono autonomamente in servizio, recandosi nelle zone colpite per aiutare come potevano. Con il giorno arrivarono i soccorsi, tra i quali anche alcuni contingenti del Reparto mobile che, insieme ai Cinofili, contribuirono a salvare molte vite, collaborando con il personale dei Vigili del fuoco e della Protezione civile.
Sin dalle prime ore sono stati organizzati servizi di vigilanza, soprattutto nelle zone più colpite dal sisma, per prevenire che persone senza scrupoli potessero approfittare della situazione.
Ancora oggi pattuglie delle due questure, anche in borghese, presidiano il territorio in collaborazione con le altre Forze dell’ordine, mentre ad Amatrice (Rieti) è presente la Polizia stradale. 
Il distaccamento ha sede nella nuova struttura, inaugurata nel settembre del 2018 dal capo della Polizia Franco Gabrielli, che ospita anche personale della questura di Rieti per lo svolgimento dei servizi finalizzati alla salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato

Redazione On Line