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MADDALONI- Alla fine si potrà scrivere un romanzo sul “Ponte Vapore”. E’ una storia cominciata male, con restrizioni di carreggiata realizzate al massimo risparmio, e che rischia di finire peggio. Mentre Rfi sta procedendo a tutti i olivelli per le operazioni di abbattimento e ricostruzione, continuano gli episodi paradossali. Non stiamo parlando della prepotenza dei Tir che hanno distrutto sia i blocchi che anche pneumatici e serbatoi. Questa volta a fare le spese dei blocchi di cemento semidistrutti è stata un’utilitaria che nell’urto (pensiamo a velocità contenuta) ci ha rimesso una sospensione. Crediamo che la manutenzione, al di là della violenza consumata dai Tir, debba essere realizzata la più presto. se non fosse che i danni riportati dalle auto (il cui transito è consentito) non si trasformi in pagamento danni per il comune. la sicurezza deve essere garantita a 360 gradi: ai treni in transito nell’area sottostante (minacciati dal crollo dei parapetti) e anche alle auto con spartitraffico fatti davvero a norma. Su tutto urge un’azione di repressione dura contro gli autoarticolati che rappresentano un danno per tutti: minacciano la stabilità del ponmte, la sicurezza ferroviaria e attentato alla vivibilità dei residenti di via cancello che poi, alla fine, sono i veri danneggiati da questa storia nata male che può finire peggio. Mentre solo Rfi sta procedendo a cantierizzare i lavori di sostituzione con procedure d’urgenza.

Redazione