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Dal1° marzo scorso le pubbliche amministrazioni sono obbligate a consentire l’accesso ai propri servizi digitali anche con la Cie, la carta d’identità elettronica, in attuazione di quanto indicato dal Decreto Semplificazioni di settembre che incentiva al massimo l’uso dell’identità digitale come strumento di dialogo tra cittadini ed enti pubblici. Ma dal 1° marzocome l’AMBC ha già segnalato– le porte digitali della Pa si dovrebbero poter aprire anche tramite Spid(Sistema pubblico di identità digitale) e Cns (Carta nazionale dei servizi).Flessibilità invece per i Comuni sotto i 5.000 abitanti fino alla fine dell’emergenza pandemica. Sappiamo che Il dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno ha richiamato, per il tramite dei prefetti,l’attenzione dei sindaci sugli adempimenti necessari per la realizzazione della innovazione nei termini previsti ed ha reso disponibile un servizio per facilitare il processo di federazione delle Amministrazioni all’uso della CIE per l’accesso ai servizi digitali.Sono circa 19 milioni i cittadini in possesso della Cie che rappresenta, di fatto, l’evoluzione della carta di identità in versione cartacea.“La carta d’identità elettronica — spiegano dal Ministero — è l’unico documento d’accesso ai servizi digitali della Pa garantito dallo Stato italiano, in quanto emessa dal Ministero dell’Interno e realizzata dal Poligrafico e Zecca dello Stato con i più alti standard tecnologici, che ne fanno uno dei documenti più sicuri a livello europeo”. In concreto si tratta di un chip a radiofrequenza contenuto nella carta che registra e conserva i dati personali e biometrici tutelando l’identità digitale del titolare e permettendo l’identificazione certa. Sia in presenza che da remoto, da qualsiasi dispositivo, computer, tablet e smartphone. Tra le pubbliche amministrazioni che hanno integrato l’accesso ai propri servizi con Cie troviamo: l’Inps, il Ministero della Salute, il Ministero del Lavoro, la Polizia di Stato,l’Aifa, l’Agcom, l’Agenzia delle entrate e il “vecchio”Mibact.  E diversi comuni. Qui l’elenco aggiornato.Il sindacoPacifico e la sua (mala)amministrazione possono dirci perché ad oggi il comune di Mondragone non ha ancora integrato l’accesso ai propri servizi con Cie?(mancata integrazione che condivide con la regione Campania).Anche fare una transazione con Pago Pa è diventato un diritto. O meglio, sarebbe dovuto diventare un diritto: ad oggi, appena il 37% degli enti gode di almeno un servizio attivo con la piattaforma. Ovviamente anche su Pago Pa c’è il ritardo colpevole di Pacifico & Co. E anche per Spid, per il quale i servizi del comune di Mondragone sono stati abilitati, quale supporto alle procedure di attivazione SPID è stato predisposto, soprattutto per le persone anziane? Non si poteva utilizzare parte del fondo previsto per gli anacronistici soggiorni estivi (che verosimilmente non si potranno fare) per un progetto di alfabetizzazione digitale rivolto alle persone anziane?Concludiamo segnalando che in vista dell’8 marzo lo Spi Cgil ha promosso l’appello “Cari uomini abbiamo un problema”, una campagna tutta al maschile “perché siamo noi uomini i violenti È una violenza strutturale che ha radici profonde e tante facce, il femminicidio è solo quella più estrema e più visibile. Vive nelle azioni quotidiane, nel lavoro, nella società, negli stereotipi e nella cultura, in famiglia, nel rapporto di coppia. La parità di genere perde di senso se si trasforma in un artificio retorico dietro al quale ci nascondiamo e ci mettiamo a posto la coscienza. Dobbiamo uscire dal torpore e dall’indifferenza dei nostri pensieri e delle nostre intenzioni”. Appuntamento a Romadalle ore 14 a piazza del Popolo. Le firme di sostegno all’appello si raccolgono su: http://www.abbiamounproblema.it.

Redazione