00 2 min 5 anni

ROMA- “Non bisogna aver paura di usare parole forti perché questa è la realtà. I morti, gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali sono in drammatico aumento, parliamo ormai di una vera e propria strage”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Per il numero uno del sindacato di Corso d’Italia, “Sono i numeri purtroppo a dirlo. Se guardiamo i dati degli ultimi dodici anni diciassettemila persone sono morte sul lavoro o mentre si recavano o tornavano dal posto di lavoro. Numeri che fanno indignare, si continua a morire come si moriva quaranta-cinquanta anni fa”.

“Ha ragione il Presidente Mattarella – aggiunge Landini – ‘La sicurezza sul lavoro e’ una priorita’ sociale e non si possono accettare passivamente le tragedie che si ripetono’. È ora di agire. Prevenzione è la parola d’ordine. C’è sicuramente un problema di formazione che va fatta a chi comincia a lavorare, periodicamente a chi già lavora, a chi opera in appalto. Ma va svolta anche agli imprenditori, visto che il tessuto produttivo italiano è fatto di tante piccole e medie imprese”.

“Ci vuole poi – conclude il segretario generale della Cgil – una specie di ‘patente a punti’ per le imprese. Un documento che indichi quanti infortuni hanno avuto, cos’e’ successo, quale affidabilità hanno sulla sicurezza, che diventi elemento di valutazione nell’attribuzione di appalti. Serve, infine, rafforzare le funzioni ispettive e di prevenzione negli ispettorati e nelle ASL, il che significa assunzioni e risorse”.

Redazione