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MADDALONI- Di loro se ne è accorto anche l’Osservatorio Romano. Certamente sono stati una delle novità più significative della kermesse ” Napoli Città libro 2019″ a Castel Sant’Elemo. C’è una Maddaloni che va controcorrente. E che ci crede. E’ la realtà de “La Parlesia Editore”, la casa editrice voluta e fondata da Marco Boccia, Francesco Schiavone, Iolanda Della Ventura. E così di impulso abbiamo scambiato le prime impressioni a caldo con Francesco Schiavone

Come nasce la vostra idea e come questa è approdata alla creazione dei una casa editrice?

Innanzitutto, devo comunicare che siamo già alla quarta pubblicazione. E’ questo il bilancio del primo anno editoriale. Nel 2014, quasi per scommessa, abbiamo partecipato a un bando di sviluppo della Regione Campania, che stanziava 25.000 euro per dei progetti innovativi, quelli che solitamente oggi si chiamano startup. Abbiamo utilizzato quei fondi, da appassionati di libri e di letteratura, per mettere in piedi una casa editrice.

Come mai avete scelto di tradurre e pubblicare autori della letteratura polacca?

Innanzitutto, perchè di quella produzione letteraria ben poco si conosce e molto meno vine tradotto al di là dei soliti autori. Crediamo che esista un vasto mondo da esplorare fatto di autori non valorizzati dalle gradi case editrici.

E’ una scelta solida, ma di nicchia?

E’ anche una scelta di mercato. Ma come abbiamo messo in evidenza sul nostro sito “La Parlesia” nasce da una suggestione, ma soprattutto dalla forte passione per la letteratura, sotto tutte le sue declinazioni. Ci piacciono le storie e le vite che le abitano. Ci piace la letteratura che traccia percorsi inusitati, capace di raccontare mondi nuovi, offrendo diversi punti di vista al lettore.La Parlesia nasce con la pretesa di aprire uno squarcio vitale su di una letteratura a molti sconosciuta, sottovalutata, ma che invece ha dentro di se i germi delle grandi letterature europee.

Il vostro autore di punta è lo scrittore e giornalista Mariusz Wilk, leder della dissidenza, portavoce di Lech Walesa, inviato di guerra. Un simbolo della Polonia. Forse anche per questo avete scelto la Polonia?

Non solo. Ci piacerebbe far conoscere la sua letteratura e suoi autori, spesso dai nomi difficili da pronunziare. Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la casa editrice la Parlesia. La Parlesia è un’antica parlata napoletana usata soprattutto nell’ambiente dei musicisti. Attraverso questo linguaggio segreto si sono diffuse in passato idee che altrimenti sarebbero state censurate, ma che sono servite a spargere quella cultura fatta di vicoli ma anche di biblioteche, di cantine ma anche di immensi teatri.

State lavorando a stretto contatto con l’Università dell’Orientale di Napoli?

Si anche. Con Andrea De Carlo, professore di lingua e letteratura polacca. anche con lui abbiano individuato i primi titoli da tradurre dalle versioni originali e da portare in Italia. (Continua)

Redazione