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MADDALONI- Probabilmente sarà utilizzato il Var. Sarà necessario allestire una gigantesca sala Var nella quale sedersi comodi e guardare, riguardare, soppesare, scrutare da ogni possibile angolatura, zoomare, ribaltare, analizzare e commentare lo spettacolo del Pd renziano in Terra di Lavoro e a Maddaloni in particolare. Non si potrà fare altrimenti. Non c’è altro sistema per spiegare e comprendere quello che accadrà a quattro mesi dalla sconfitta alle amministrative 2018, sette dalle politiche di marzo e a 16 dal disastro delle amministrative 2017. Perché si è rimesso in moto il pattern di faglie, altamente sismiche, nel Pd di Maddaloni. E del suo circondario. Come appena, il commissario Franco Mirabelli ha annunciato la riunione dei segretari cittadini (per il 18 ottobre),, la riattivazione del tesseramento 2018 e il percorso che porterà al congresso, si è riaperto il “caso Maddaloni”. Ci sarebbe molto da dire. Utilizziamo un metodo cronologico. Eravamo rimasti alle espulsioni, a macchia di leopardo, a carico di coloro (clamorosamente non tutti) che si erano schierati in liste avversarie al Pd. Ora sembrerebbe, Raffaela Zagaria docet, che quelle espulsioni (per molti ma non per tutti) non sarebbero proprio cartellini rossi. Forse arancione, addirittura gialli. C’è chi dice che il nuovo tesseramento funzionerebbe come una amnistia. Ci vuole il Var e l’analisi al rallentatore. Ad esempio Angelo Tenneriello (candidato alla segreteria che ha prodotto documenti sulla difformità dell’ultimo congresso cittadino, mai accolti), ammesso che ne avrebbe voglia, eventualmente sarebbe riammesso o no? Se, come si vocifera, l’adesione di “Maddaloni è Green” al Pd potrebbe essere di massa, l’avvocato Michele Russo (anch’egli espulso) sarà tesserato a o gli verrà, a norma di statuto negata la tessera per due anni? Per esempio altro caso da moviola è quello dell’amico nonché testimone e memoria storica della politica casertana Felice Del Monaco. Lui si è candidato con Maddaloni nel Cuore. Nell’ipotesi remota ne facesse richiesta gli verrebbe data la tessera o verrebbe applicata la “prova televisiva” postuma con conseguente squalifica non sanzionata per essere sceso in campo con gli avversari? Del “Var politico” non se ne può più fare a mano come nel calcio. Sarà indispensabile quando si andranno ad analizzare gli atti dell’ultimo congresso e i posizionamenti delle prossime settimane.

bocchetti