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Uno degli appuntamenti più attesi ed apprezzati da pubblico e critica compie diciotto anni. Anche stavolta il direttore artistico Giuseppe Bellone non si è risparmiato allestendo un programma ricchissimo. Non solo scrittura ma anche cinema e musica

Diventa maggiorenne uno dei Festival più apprezzati ed amati da pubblico e critica. Ai nastri di partenza la diciottesima edizione del “Capua, il Luogo della Lingua“, kermesse dedicata all’arte della scrittura e della parola, geniale intuizione di Giuseppe Bellone che nel 2005 diede vita ad un sogno oggi trasformatosi in splendida realtà. Dal 17 al 28 maggio la città di Capua, in diverse location, ospiterà un numero quasi imprecisato di autori, musicisti, critici, scrittori, docenti ed architetti del linguaggio.

Da diverse stagioni, però, il Festival è tanto altro. Si può tranquillamente parlare di una kermesse che dura tutto l’anno con un continuo sbocciare di iniziative, incontri, reading, cinema, musica e tanto altro. Un evento che festeggia la sua maggiore età con la piena consapevolezza di aver compiuto un percorso con pochi eguali. Diciotto anni spesi benissimo che permettono al Festival di rappresentare una certezza nel panorama della cultura italiana.

Lo storico direttore artistico del Festival, Giuseppe Bellone

Il “Placito Capuano” è unanimemente riconosciuto dagli storici come il primo documento scritto del volgare italiano (960 d.C.). L’idea di fondo del direttore Giuseppe Bellone è proprio quella di sottolinearne l’importanza del nostro patrimonio linguistico e culturale. Il Premio “Placito Capuano“, che caratterizza il Festival ha come filo conduttore La Scrittura, asse portante del festival, che viene declinata attraverso tante forme d’arte.

L’antica e affascinante città di Capua, testimone privilegiata del passaggio della grande storia nel nostro territorio, si trasforma, nei giorni del Festival, in un grande palcoscenico e, testimonianza pregiata, sono i nomi più illustri del panorama letterario e culturale italiano transitati in questi anni nella storica città della provincia di Caserta. Ovviamente ricchissimo il programma anche per questa edizione per la quale citiamo alcuni dei momenti più importanti.

Il famoso sceneggiatore, nativo di Capua, Filippo Gravino

Il sipario sul “Festival della Lingua” si apre al Teatro Ricciardi il 17 maggio (alle ore 20.30) con la proiezione del film “Zio Riz” di Raffaella Mariniello, un’opera bellissima dedicata al fiume Volturno che si intreccia in un viaggio attraverso un territorio ricco di poesia e contraddizioni. Martedì 23 maggio, ore 18.30 presso il Museo Campano di Capua, arriva Susanna Camusso, segretaria generale della CGIL dal 2010 al 2019, autrice del libro “Facciamo pace. Una guerra, tante guerre. Considerazioni per un mondo più giusto” 

Dal 17 al 28 maggio il Festival della Lingua si snoda attraverso diverse location come il Palazzo Lanza e il Museo Campano. Si celebra il premio “Placito Capuano”, primo documento del volgare della storia

Venerdì 26 maggio l’atteso arrivo a Palazzo Lanza (sede dei primi anni del Festival) di Peppe Lanzetta che, a partire delle ore 19, dialogherà con il critico Francesco Della Calce partendo dalla sua storica opera “Un Messico Napoletano“. Sempre a Palazzo Lanza, dalle ore 20, l’omaggio a Massimo Troisi nel settantesimo anniversario dalla nascita. Ospiti d’eccezione Stefano Veneruso, autore del libro “Massimo Troisi, il mio verbo preferito è evitare“, ed Anna Pavignano, storica compagna ma soprattutto sceneggiatrice dei film capolavoro dell’attore regista napoletano (candidata all’Oscar nel 1996 con “Il Postino“)

Sabato 27 maggio (ore 10.30 al Museo Campano), un grande amico di Capua e del Festival, lo scrittore Giuseppe Montesano, riceve il Premio “Placito Capuano”, dialogando sull’opera “Tre modi per non morire. Baudelaire, Dante, i Greci“. Ancora sabato 27, grande evento alle ore 21 al Museo Campano con l’arrivo di Francesco Piccolo, scrittore, autore e sceneggiatore tra i più prestigiosi in assoluto (“Caos Calmo“, “Habemus Papam“, “Il capitale umano“, “Siccità“, “Il Colibrì“, “La vita bugiarda degli adulti“, “L’Amica Geniale“). Francesco Piccolo parlerà del libro “La bella confusione, l’anno di Fellini e Visconti“, con Filippo Gravino, capuano doc, sceneggiatore più volte candidato ai David di Donatello.

Francesco Piccolo senza dubbio tra gli ospiti più attesi del Festival

Questi sono solo alcuni degli ospiti con i quali il Festival della Lingua di Capua festeggerà i suoi diciotto anni ma, l’elenco è davvero lunghissimo e il mondo della scrittura sarà affiancato da tante altre arti come il cinema e la musica. CLICCATE QUI PER IL PROGRAMMA COMPLETO che, anche per l’edizione 2023, rende la kermesse di Giuseppe Bellone un appuntamento impregnato di fascino e cultura facendoci riscoprire una priorità della quale, oggi più che mai si sente tanto bisogno: la lingua italiana.

Vincenzo Lombardi