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Il Patto per Maddaloni dal giorno dopo la scorsa tornata elettorale, non ha mai cessato la sua azione. Cosa volete dimostrare?
“Il Patto per Maddaloni è fatto da tanti giovani e meno giovani volontari e appassionati della città di Maddaloni e quindi desiderosi di fare qualcosa di propositivo. Certo che la gran parte di loro sono ancora estranei alle liturgie dell’ amministrazione pubblica e quindi restano poi delusi dal fatto che quando si propone qualcosa ci sono lunghi silenzi o interminabili lungaggini da parte degli Enti in generale. E poi il Patto per Maddaloni ha un “problema” storico: annovera tra le proprie file il sottoscritto che non riposa mai in termini di attività anche se dopo anni di impegno politico, quasi sempre all’ opposizione, sento una grande stanchezza. Di poche cose sono orgoglioso ma tra queste c’è quella di aver realizzato un gruppo dal niente e che dopo le elezioni invece di seguire la prassi di scioglierci siamo andati avanti. Vogliamo solo dimostrare che non si fa politica solo quando si vota e le nostre azioni sono a prescindere”.
A Settembre ha dichiarato in un video che è pronto a non ricandidarsi alla carica di Sindaco se dovesse presentarsi un progetto ampio. Che significa? Chi l’ha chiamata?
“Guardi io ad oggi non sono candidato perché è doveroso aprire ad altre ipotesi che tengano però fuori i partiti che hanno saccheggiato il territorio maddalonese. Il Patto per Maddaloni ritiene che si debba fare un fronte unico non contro qualcosa o qualcuno ma un fronte che parli solo ed esclusivamente di Maddaloni; un fronte capace di presentare un programma serio, concreto e ambizioso e che lo stesso sia scandito da una programmazione tra questioni urgenti da affrontare subito e obiettivi a medio lungo termine. Tra le prime c’è la vicenda del cantiere della Casa Comunale e delle perdite d’acqua e la situazione delle strade. Poi primari obiettivi: l’ ambiente e il lavoro inteso come sviluppo del territorio. Per fare questo i partiti devono stare fuori e gli indagati devono prima risolvere i loro problemi e poi se ne parla. Ci vuole un governo di salute pubblica e lo si può fare solo mettendo insieme le energie serie. Mi chiamano tutti ma farfugliano. E dico un’ altra cosa a chiare lettere: il Patto per Maddaloni non cerca singole sedie su cui accomodarsi. Abbiamo dimostrato che le poltrone non ci interessano ma abbiamo anche dimostrato, senza mezzi economici e di potere, di essere apprezzati e voluti bene dai maddalonesi e per governare ci vuole rispetto non per noi ma per le migliaia di maddalonesi che ci votano. Siamo servitori solo dei maddalonesi e non di coloro che per testardaggine vogliono fare a tutti i costi i sindaci. Il fronte unico di civiche a cui staremmo lavorando spero nasca e si organizzi con pari dignità e umiltà. Nulla è scontato e il Patto per Maddaloni non ha vincoli con nessuno ma solo con i cittadini”.
Perché a Maddaloni non si riesce a trovare una personalità illustre, magari tra la società civile che possa mettere tutti d’accordo?
“Principalmente perché la politica in questi ultimi 15 anni, a Maddaloni, non ha praticato un minimo di selezione e ha esagerato nell’ imbarcare tutto e tutti e la persone perbene si sono allontanate. Poi perché in Città esiste una società civile strana, che sembra la Tele di Penelope: di giorno grida contro la mala politica locale, di notte si serve della politica locale tutta per avere magari un piatto di lenticchie. E ciò lo fanno persone insospettabili . E poi c’è un altro problema: la gran parte dell’ intellighenzia maddalonese è pantofolaia, ti giudica senza conoscerti e rilascia patenti di moralità senza presupposti oggettivi e poi però è anche debole verso casi di malcostume. Questa è una città bella, piena di gente amabile ma anche infarcita di ipocrisia”.
Ma come deve essere l’identikit del candidato sindaco?
“E’ come chiedere ad un uomo il proprio ideale di donna. E’ tutto soggettivo ma per la scelta del candidato sindaco qualcosa di basico ci deve stare: innanzitutto penso debba rispondere a parametri di onestà, trasparenza, rettitudine morale . Poi deve essere umile e consapevole del fatto che se eletto dovrà almeno sapere come muoversi. E poi se è un luminare, uno scienziato, un professionista al 100% e senza esperienza politica è un conto, ma se è un politico un poco di gavetta di governo deve averla fatta si o no? E qualche voto personale lo deve tenere si o no?Credo di si”.

bocchetti