00 5 min 2 anni
Sento il dovere di sottolineare e di denunciare che bisogna fare di tutto per non allargare il divario con altre parti del Paese. Se vogliamo il bene dell’Italia, bisogna ripartire dal Sud

“Ho inviato questa lettera alla presidente del consiglio in pectore, Giorgia Meloni, per divulgare e comunicare alcune riflessioni sul nostro territorio. Come uomo del sud mi sento il dovere di difenderlo. Sento il dovere di sottolineare e di denunciare che bisogna fare di tutto per non allargare il divario con altre parti del Paese. Se vogliamo il bene dell’Italia, bisogna ripartire dal Sud. E io continuerò a dirlo e ripeterlo come ho fatto fino ad oggi. Ma sia chiaro: il Sud non dimentica. Al Sud non si viene a chiedere solo voti. In più strumenti di perequazione sociale e di sviluppo che funzionano non bisogna toglierli!”

Oggetto: riflessioni sulle azioni future del nuovo governo

Illustre Onorevole,
Mi rivolgo a Lei in questa che è quasi certamente la mia ultima lettera da parlamentare. Tra qualche giorno, infatti, non siederò più tra gli scranni di Montecitorio. Mi rivolgo a Lei perché si appresta ad affrontare una bella sfida e a ricoprire l’importante ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Mi permetto di avanzare qualche consiglio o, per meglio dire, qualche preghiera, perché tutta la Nazione a breve si vedrà costretta ad affrontare una serie di ostacoli e difficoltà economiche dipese da una crisi che non sembra diminuire, tutt’altro. Il collasso sociale è dietro l’angolo e va osteggiato con grande fermezza e lungimiranza.
A tal proposito, tengo a sottolineare l’importanza di alcuni strumenti, o manovre, che hanno aiutato il nostro Paese ad affrontare prima la crisi pandemica e poi quella socioeconomica: mi riferisco al RdC e al Superbonus, dalla vostra compagine governativa tanto ostacolati e presi di mira. Il primo ha “salvato” la vita, senza alcuna esagerazione, a centinaia di cittadini in condizioni economiche disagiate che, durante l’emergenza sanitaria, rischiavano di morire di fame e stenti. Io sono un uomo del Sud e Le assicuro che dalle mie parti le difficoltà economiche pesano come macigni sulla schiena e tolgono il sonno e il respiro. Il RdC in tantissimi altri paesi funziona benissimo, perché vengono rispettati tutti i passaggi dell’iter previsto, compresi i periodici controlli. Purtroppo, in Italia, in molti casi non è stato così: ed ecco che si sono verificati degli illeciti. Nulla però in confronto all’altissimo numero di percettori che ne hanno potuto beneficiare in modo onesto e corretto, evitando di finire per strada, senza alcun sostentamento.
ll Superbonus, altro tassello da chiarire per fare ordine: è stata ed è ad oggi una manovra economica che in molti, in Europa, hanno acclamato e poi emulato. È vincente, mira al progresso e certamente non grava sulle casse dello Stato, bensì il contrario.
Il Superbonus ha permesso all’economia di girare, ha dato lavoro, ha fatto crescere le nostre città, in ogni senso. E, data l’attuale crisi energetica, direi che è quanto mai necessario non commettere l’errore di interrompere tutto questo.
L’ultima riflessione che mi preme fare riguarda l’autonomia differenziata delle Regioni, tanto acclamata e sostenuta dai Suoi alleati. Mi permetta di sottolineare, Onorevole, quanto rischiosa e deleteria possa essere questa idea, se portata a compimento: il Sud continuerà ad essere messo in secondo piano, continuerà a non stare al passo coi tempi, sprofondando nelle difficoltà sociali ed economiche. Eppure il Nord non può farcela da solo senza quel Sud che da sempre fa parte degli ingranaggi della grande macchina lavorativa settentrionale. Lo sviluppo di uno non può gravare sullo sviluppo/non sviluppo dell’altro. Come può un Paese definirsi grande se al suo interno continuano a crescere ingiusti divari? La forbice non può ulteriormente allargarsi, bensì ridurre al minimo, se non allo zero, queste annose disparità.
I cittadini meridionali non possono essere “utili” solo in tempo di elezioni, quale bacino da cui attingere voti: i cittadini meridionali, e dunque Italiani, meritano rispetto, considerazione e ascolto. Esattamente come in tutto il resto della nostra bella penisola. Non esistono cittadini di serie B e cittadini di serie A, è bene tenerlo sempre a mente. Il Sud riesce a “cavarsela” quasi sempre, è storicamente dimostrato: ma va anche detto che l’ingegno, l’operosità, il senso di adattamento, la bontà d’animo degli uomini e delle donne meridionali, non vanno confusi con stupidità o ignoranza, con rassegnazione o inerzia.
Le auguro pertanto di saper fare lungimiranti considerazioni e giuste scelte, e di essere una buona “madre” per questa complessa ma bellissima nazione, da Nord a Sud. Con tutto il cuore. Ringraziando della cortese attenzione, porgo distinti saluti.

Redazione