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MADDALONI- I calcinacci arrivano da lontano. Desta una certa impressione (in modo particolare anche in un semplice muratore) osservare come anche un ordinario distacco di calcinacci, nella pubblica amministrazione, si trasformi in emergenza e lungaggine procedurale. Sono passate oltre 24 ore per rimuovere qualche pezzo di intonaco staccato dal cornicione del comando vigili. E poi l posa del nastro bicolore e l’attesa. Forse oggi pomeriggio, ci sarà la banalissima spicconatura e la pulizia. Ripetiamo una banale ovvietà per Masto Ciccio e zi’ Raffele o’ fravecatore di urno. Ma la pubblica amministrazione ha le sue regole. Se non fosse che è dal 2012 che la palazzina comando periodicamente desta più di un problema di idoneità. Ed è dal 2012 che non sono state archiviate tutte le criticità. E pensare che i lavori di ristrutturazione (cominciati proprio nel 2012) imposero il trasferimento forzato presso il centro polifunzionale di via Napoli. Ma non hanno cancellato le prescrizioni sollevate dall’Uopc dell’Asl. Tanto che nel 2015, la mancata osservazione delle prescrizioni si tramutò in multa per il sindaco pro tempore. Su tutte le inadeguatezze spiccano quelle dei sevizi igienici: non a norma, addirittura non areati e persino non adeguate per le donne. Poi c’è la questione delle tenuta statica del balcone al primo piano e quella delle barriere architettoniche. Adesso, c’è il problema dei cornicioni (ordinario in qualsiasi) edificio. La soluzione c’è: il trasferimento del comando al piano terra del futuro comune. Se non fosse che, tra una perizia Ctu, sentenza del tribunale e interdittiva antimafia, i lavori imminenti e certi stentano a decollare.

Redazione