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MADDALONI- La bocciatura c’è. Ma il sindaco Andrea De Filippo circoscrive il caso: «E’ vero è stata bocciata la proposta di demolizione e ricostruzione delle scuola elementare e materna sita alla via Carmignano. Ma non è stato perso il finanziamento».

Facciamo luce su questa vicenda molto delicata?

E’ stata bocciata una manifestazione di interesse, che oggettivamente è stata è presa troppo sotto gamba. Si tratta di un atto preliminare che consentirà alla Regione Campania di stimare le richieste complessive di progetti da finanziarie.

Maddaloni è stata esclusa dll’atto preliminare dunque…

Ripeto: è stata commessa qualche leggerezza amministrativa. Ma il termine ultimo per presentare le domande scade il 31 marzo 2022. C’è tutto il tempo per integrare e arrivare, questa volta al bando decisivo, con le carte a posto.

Comprende che è in gioco una posta altissima e che l’attesa per l’opera è altrettanto spasmodica?

Comprendo. E proprio per questo la leggerezza commessa, anche se relativa ad un atto preliminare, non è ammissibile. Ma, la proposta o atto preliminare non pregiudica il risultato finale.

Sindaco, ma per i ragazzi di via Carmignano è dura…

Proprio per questo, il 31 marzo deve essere tutto a posto.

Ma come spiega queste continui infortuni diciamo parziali o segnali di allarme?

Al momento dico solo che la Regione ha dato tempi molto stretti per inviare le manifestazioni di interesse. Ma non ci faremo cogliere impreparati.

E se arrivasse una nuova bocciatura?

Intanto, partecipiamo al bando quello vero e finale. E non vedo perché non debba essere accolto. In aggiunta, parteciperemo anche ai bandi inclusi nel Pnrr per l’edilizia scolastica. La scuola deve essere ricostruita.

Resta l’insofferenza per i disagi…

Stiamo lavorando per trovare la soluzione. Nulla è stato compromesso. Siamo in tempo anche per evitare brutte soprese. Tecnicamente, la seconda manifestazione di interesse scade il 14 febbraio. Le modalità di presentazione della candidatura è articolata in due fase temporali: la prima entro il 31 gennaio (nuove scuole); la secondo entro il 14 febbraio (asili, nido, scuole infanzia, poli infanzia, mense e palestre);. Poi, c’è la fase due: entro il 31 marzo, si presentano le richieste per tutte le tipologie di intervento. Molti comuni, in attesa degli elaborati definitivi, presenteranno le domande complete con tutti gli studi degni di un bando definitivo. Nella fattispecie, noi presenteremo tutti gli elaborati comprensivi degli studi geotecnici molto complessi.

Allora perché la Regione ha scelto di scaglionare le fasi in tre step di fatto?

Ci saranno dei motivi tecnici amministrativi. Credo che ubbidisca ad una doppia logica: censire le tipologie di intervento e sollecitare i comuni per quelli più articolati. L’allarmismo è giustificato visto l’importanza dell’argomento. Ma è infondato perché nulla è perduto.

Redazione