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MADDALONI- E pensare che, qualche settimana fa, c’è stato un vertice tecnico sulla tenuta dei tetti del Convitto nazionale «Giordano Bruno». Preoccupa la tenuta delle coperture della scuola più antica della Provincia di Caserta, non solo per il crollo, l’ultima implosione di una lunga seria in ordine di tempo, che si è aperta dopo gli eventi meteorici avversi delle ultime settimane.

«La preoccupazione vera dei politici e dei rappresentanti istituzionali locali, provinciali e regionali è un’altra. fare post e collezionare like dalle truppe cammellate e dei tifosi».

Angelo Tenneriello un giudizio durissimo su quanto è successo sul Convitto nazionale. Prima di essere un problema politico è un problema tecnico. O no?

A stretto rigore sarebbe così. Ma poiché anche banali atti tecnici vengono sbandierati come conquiste storiche del consigliere di turno. Se è giusto celebrare i trionfi di carta pesta, è giusto anche denunciare le figuracce in carta bollata, certificate dal Burc, da parte di chi si candida ad essere classe dirigente somma, unica e inappuntabile di questo territorio disgraziatissimo senza memoria.

Sembra non essere sorpreso da quanto successo?

Non sono sorpreso perché i miei colleghi consiglieri comunali sono come certi tifosi di calcio stanno sempre dalla parte delle squadre che vincono. Si esaltano, quando le cose vanno bene. Fanno finta di nulla, quando si perde. La sconfitta è sempre degli altri. Così come i problemi di questa città sono sempre colpa di qualcun’altro. I problemi di oggi e quelli dimenticati di ieri e pure di ieri l’altro. Quelli di ieri e di ieri l’altro poi, sono stati addirittura rimossi. Eppure quando era solo uno studente universitario qualcuno già era in consiglio comunale, assessore o politico di lungo corso. E oggi, sono ancora in campo: in maggioranza o all’opposizione ma non ricordano. E se c’erano, erano distratti. Che simpaticoni, i miei colleghi del consiglio comunale. Sono degli amici ma riescono con disinvoltura a cambiare squadra e campo come i calciatori. Io, invece, sono tra i pochi che per volontà popolare sono all’opposizione. E resto all’opposizione. Qualcuno ha già traslocato. Qualcuno ha cambiato residenza politica. E questo non è niente: le ditte di trasloco sono al lavoro tra adesioni, nuove alleanze e rimpasti. La politica Maddaloni è mobile.

Ma il suo bersaglio preferito non era De Filippo?

Il mio amico De Filippo, Imperatore della maggioranza arcobaleno, è poi il maestro del “benaltrismo”. Per lui, la colpa è sempre degli altri. E’ un maestro nello spostare l’attenzione dai problemi attuali. Adesso, sarebbe il caso che i miei colleghi consiglieri comunali e l’Imperatore prendessero posizione sulla questione Convitto perché non si può tacere. Spero che il finanziamento possa essere recuperato. Ma una cosa debbo dirla: non si può passare dalle solenni annunciazioni, quando le cose vanno bene, al silenzio tombale, quando ci sono problemi. Chi si comporta così, non può essere classe dirigente. Non tutela gli interessi della città. Questa non è politica è logica del consenso per il consenso. Invece, abbiamo bisogno di classe dirigente in grado di confrontarsi con i problemi serie, spinosi, fastidiosi, rognosi.

Redazione