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Non è un “Processione – Gate”, perché ogni polemica è giustamente smorzata viste le circostanze ma, in città resta uno degli argomenti più in chiacchierati. La domanda è delle più sintetiche: venerdì, 15 aprile, perché non ritornerà il rito della Processione dopo i due anni di assenza a causa del Covid? Molti paesi limitrofi, già da qualche settimana, hanno annunciato il ritorno di una delle tradizioni più radicate ed emozionanti. A Maddaloni, purtroppo, la “Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata”, resterà ferma ancora un giro con l’augurio comune di tornare nel 2023. Un legame strettissimo e molto sentito che risale alla prima metà dell’Ottocento e che ha portato la città di Maddaloni ad essere tra le mete preferite dai fedeli, rapiti da un corteo capace di toccare sempre le corde del cuore. La “Processione del Venerdì Santo” di Maddaloni è stata spesso inserita in alcune guide specializzate della Regione Campania come una delle più ricche di storia e spiritualità. Purtroppo, in questa Settimana Santa 2022, non si potrà ammirare il corteo di oltre 200 donne che, rigorosamente vestite di nero a piedi nudi, intonano i classici canti funebri. Mille ipotesi circolano in queste ore tra “inciucio” di paese e il rammarico del popolo. La verità? Più semplice di quanto si creda. A renderla pubblica alle colonne di Giornale News è Gennaro Cassaro, anima organizzativa dell’evento ed infaticabile spalla di padre Eduardo Scognamiglio, Rettore della Chiesa di San Francesco d’Assisi.

Due immagini del Venerdì Santo a Maddaloni nelle foto di Michela Fabbrocino

Ci si dimentica troppo presto della pandemia, che ancora necessita di grande controllo ed attenzione e soprattutto – spiega Gennaro Cassaro – di come i tempi siano stati anche quest’anno nettamente insufficienti. Fino ad un mese fa non era ancora chiaro il decreto sull’organizzazione delle manifestazioni religiose e solo il 1° aprile c’è stato il “liberi tutti” che non ci ha permesso di lavorare come siamo abituati. Mi sono confrontato più volte con padre Eduardo su questo argomento, il suo parere era fondamentale. Anche lui è convenuto sull’annullamento della Processione che richiede almeno di tre mesi di preparazione e di un allestimento certosino. Ci sono oltre 200 simboli da assegnare, la preziosa collaborazione degli Accollatori, senza dimenticare Croce Rosa e Protezione Civile. Abbiamo comunicato, con rammarico, la nostra decisione anche al Vescovo. C’erano tutte le autorizzazioni ma, non abbiamo voluto sporcare la sacralità di uno dei momenti più attesi della città, con una Processione non all’altezza delle aspettative. Fino all’ultimo – continua Cassaro – la piaga Covid non ci ha permesso di applicare quella fase organizzativa che ha fatto della nostra Processione una delle più amate e seguite”.

La Processione per le strade di Maddaloni

Da alcuni giorni, intanto è ufficiale la notizia dell’iniziativa intrapresa dalla Banda Sinfonica “Città di Maddaloni” diretta dallo storico Maestro, Luigi Pascarella che, insieme all’Orchestra “Junior” del Convitto “G. Bruno”, venerdì prossimo, a partire dalle 16.30, girerà alcune strade del centro cittadino, intonando il celebre “Inno alla Vergine”. Un’iniziativa che ha creato parecchi dibattiti e due partiti di opinione: perché la Banda si e la Processione no? È lo stesso Gennaro Cassaro a smorzare le polemiche. “Sono due momenti diversi, non è certo una “sostituzione”. È un’iniziativa personale molto apprezzabile ma che non rientra nel percorso ecclesiastico-spirituale che nasce e si conclude all’interno della Chiesa, la casa della Madonna Addolorata”.  Nella Chiesa di San Francesco d’Assisi, intanto, sarà esposto il Cristo Morto a partire da giovedì alle ore 19.00

Vincenzo Lombardi