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Una strada, rifatta male nel 2006, che dovrà essere riqualificata. La fogna (lato campo sportivo) negli anni ha subito numerosi cedimenti. Ovviamente non manca il problema della sostituzione delle condotte idriche in pvc con quelle molto più solide e affidabili in ghisa. Il sindaco De Filippo: “E’ il primo di una lunga serie di interventi”

MADDALONI- Pronti via. Comincia la riqualificazione e ristrutturazione di via Mercorio. Una strada, rifatta male nel 2006, che dovrà essere riqualificata. La fogna (lato campo sportivo) negli anni ha subito numerosi cedimenti. Ovviamente non manca il problema della sostituzione delle condotte idriche in pvc con quelle molto più solide e affidabili in ghisa. Si parte dalla perizia agronomica sulla stato di sicurezza degli alberi. Per caduta rami (soprattutto durante le giornate ventose), stato di mantenimento precario e sollevamento del manto di asfalto, tutti gli alberi in pessime condizioni saranno rimossi e poi sostituiti con specie più adatta al contesto urbano. E’ il primo atto del sottoservizi che coinvolgerà anche Corso I Ottobre. “Esiste una emergenza sottosuolo –denuncia il sindaco Andrea De Filippo- anche su corso I Ottobre ad appena 16 anni dal restyling urbano. Le condotte nuove dell’acquedotto vanno rimosse perché risultate difettose”.

Basta?

E’ solo l’inizio. Solo il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) Terra dei Fuochi ci permetterà di uscire dall’assedio di un’emergenza che dura da decenni. Con circa due milioni e mezzo di euro, saranno rifatte, ampliate e costruite le fogne e le condutture dell’acquedotto in via Carmignano e via Napoli II tratto per circa cinque chilometri di lunghezza. In questo caso, il fattore tempo sarà decisivo: il Ministero della Coesione ha imposto scadenze vincolanti, pena la perdita dei fondi, per la presentazione dei progetti esecutivi e l’avvio dei lavori con procedure sempre di urgenza con controlli periodici sullo stato di avanzamento delle realizzazione delle opere finanziate. Ma si interverrà anche su Corso I Ottobre e sui Formali. L’elenco è lungo.

Redazione