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di Elio Bove

Si torna a poter pagare col pos anche un caffè, arriva la possibilità di cambiare il tasso variabile in fisso, si allargano le maglie della rivalutazione delle pensioni per i redditi medi. Ma spuntano anche regole ad hoc per le intercettazioni e un primo passo sui Lep per l’autonomia. Sono alcune delle novità che prendono forma nella manovra di bilancio alla luce delle modifiche previste negli emendamenti messi a punto dal governo. Quindi la manovra cambia ancora. Poiché la manovra Finanziaria, per Costituzione, deve essere votata in via definitiva entro il 31 dicembre, ed entra in vigore il 1° gennaio di ogni anno, si parla di esercizio provvisorio ogni volta che le Camere sono in ritardo nell’approvazione della misura. Quando scatta questo regime eccezionale (art. 81 Costituzione), il Governo in carica non è autorizzato ad adottare le variazioni di bilancio previste nel disegno di legge della manovra ma deve limitarsi a gestire le operazioni di ordinaria amministrazione. Una prospettiva che, nell’attuale quadro di emergenza legato a inflazione e rincari energetici, potrebbe aggravare la situazione del Paese e minare ulteriormente la fiducia di investitori stranieri e vertici Ue. “Chi evoca l’esercizio provvisorio cerca l’esercizio provvisorio. Per quanto ci riguarda andiamo avanti e mi sento di garantire che ci sarà la legge di bilancio nei tempi previsti”. E’ ferma e decisa Giorgia Meloni a rispettare i tempi. C’è chi giura che per il 23 dicembre si chiuderà tutto. Sembra praticamente scontato che il Governo la incardini con il voto di fiducia in modo da avere l’approvazione del primo ramo del Parlamento entro Natale.Dopo la fase di dibattito il voto potrebbe tenersi nella giornata di giovedì 22 dicembre. E in modo che poi il Senato possa approvarla entro la scadenza tassativa del 31 dicembre.

Redazione