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MADDALONI- “Congresso? No, grazie”. Comincia ad allungarsi la lista dei tesserati Pd (quelli veri e militanti e non quelli che compongono l’elenco telefonico del tesserificio) che annunciano di non voler partecipare al congresso straordinario cittadino, che si dovrebbe aprire sabato. Il primo ad mettere in piazza il dissenso interno, che a dispetto delle apparenza e della concordia di facciata è profondo ed è traversale, è Francesco Costantino.
Perché hai decisio di annunciare in anticipo la non partecipazione al congresso e il rifiuto ad entrare in qualsiasi organo direttivo?
“Perché sembra che si stia facendo una recita. Da oltre un anno si ripetono  fatti politici molto rilevati. Non ultima la non vittoria alle elezioni. Ebbene di tutto si discute tranne delle cose che veramente sono importanti. Si ha paura del confronto chiaro e interno. Allora l’attenzione viene distolta su problemi procedurali, date, numeri, nomi. E intanto la città muore.
Insomma, il Pd si guarda l’ombelico e la città affanna?
“Siamo intellettualmente onesti.Il Pd maddalonese è scollegato con la gente, affatto in sintonia con il territorio e a volta del tutto assente sui problemi cittadini e su quei temi per i quali urge una presenza assidua”.
Proprio per questo di fa il congresso per costruire una classe dirigente capace di parlare alla città. O No?
Solo in teoria: sarebbe necessario mettere in piazza sul perché si va al congresso. E con quale spirito.  Quando si pensa elusivamente al congresso e in maniera maniacale alle poltrone non si vuole parlare alla città. Come membro del Comitato di via Grotticella posso testimoniare: anche i molto parziali risultati (protocollo d’intesa) sui problemi di via Cancello, raggiunti con molta fatica, diventano nulli se poi il partito che dovrebbe sostenere questa mobilitazione permanente pensa solo alle poltrone.
I problemi sono permanenti ma le periferie diventano d’attualità sono in campagna elettorale. C’è delusione, giusto?
I problemi di via Cancello sono complessi perché coinvolgono più enti e si risolvono con opere importanti come l’adeguamento del collettore ex Casmez. Tanto premesso, questo problema mai risolto è utilizzato da tanti personaggetti locali solo allo scopo di fare ammuina, coreografia, guadagnare un palcoscenico o conquistare cinque minuti di notorietà. E poi per gli altri 365 giorni all’anno, si ritorna nell’oblio.

bocchetti