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Non si può certamente sostenere che le visite del presidente della regione Campania a Mondragone non siano più che frequenti. La sfavillante cerimonia d’inaugurazione del campo sportivo, ristrutturato per la “centesima volta” con soldi pubblici, è stato solo l’ultimo pretesto per raggiungere il litorale domizio. Al presidente De Luca, che poco sa di Mondragone (a parte il ritorno dei tedeschi “a zeffunno” sul nostro litorale), sfugge ovviamente che si è prestato ad inaugurare un campo sportivo che ancora una volta (come succede da decenni) sarà gestito contrariamente a quanto stabilisce la legge. Così come illegittimamente continua ad essere gestito fin dalla sua inaugurazione anche il Palazzetto dello Sport. Di tali gravi illegalità De Luca ovviamente non ha alcuna responsabilità, che restano tutte in capo al Sindaco e alla sua amministrazione.

I Mondragonesi che assistono però a queste ricorrenti sfilate qualche domanda dovrebbero incominciarsela a porre. Del tipo: Ma in questi 8 anni e più di “dominio” di De Luca e dei suoi “capizona”, la sanità per i cittadini mondragonesi è migliorata? Riusciamo a curarci efficacemente senza essere sottoposti a sfiancanti “pellegrinaggi”, spesso fuori regione? E’ migliorata la condizione delle nostre donne e della nostra infanzia? E’ diminuita la dispersione scolastica nella nostra città? Sono migliorati l’assistenza sociale ed il welfare per i cittadini mondragonesi? E di domande da porsi ce ne sarebbero tante altre. Ovviamente siamo pronti- come Associazione Mondragone Bene Comune– a fornire dati incontrovertibili (rinvenibili già in tanti nostri interventi del passato) per dimostrare che in questi 8 anni e più di governo di De Luca le cose non sono affatto migliorate. Anzi. E diciamo tutto ciò con tristezza e rammarico, visto che in un primo momento avevamo riposto grandi aspettative nell’ex sindaco di Salerno, nonché ex deputato ed ex viceministro.

Senza trascurare che per 6 degli 8 anni vi è stata quella che si ostinano a chiamare “filiera istituzionale”, ovvero gli stessi protagonisti che si muovono a Mondragone e a Napoli. Una “filiera” che a parte qualche solita e discutibile opera pubblica (ma anche i fratelli Stefanelli o Franco Papa –solo per citarne alcuni- si sono prodigati per strade, scuole e opere pubbliche: dov’è sta grande novità?!) e tanta, tanta propaganda, non ha prodotto sviluppo, occupazione, sicurezza, lavoro, benessere e miglioramento della qualità della vita dei mondragonesi (come di tutta la provincia di Caserta). Continuiamo ad avere un reddito pro capite tra i più bassi d’Italia, continuiamo ad avere una disoccupazione maggiore anche rispetto alla media della stessa regione Campania, continuiamo a dover emigrare per vivere. In compenso paghiamo però più tasse sia regionali che comunali. Non è praticamente cambiato nulla: siamo nelle stesse negative condizioni di 8 anni fa, peggiorate da un peggioramento complessivo dell’intero Paese.

Ma quest’ultima visita mondragonese di De Luca ci ha riportato alla mente i giorni bui della pandemia, quando gli abitanti dei cosiddetti “Palazzi Cirio” furono messi in quarantena, quando qualcuno si ribellò a tale chiusura e quando piombarono a Mondragone leader politici nazionali (più o meno contestati) e le troupe televisive di mezzo mondo. Anche in quella spiacevole occasione Vincenzo De Luca non ci fece mancare la sua nerboruta vicinanza: https://www.larampa.it/2020/06/video-de-luca-a-mondragone-tutti-sapevano-del-problema-palazzi-cirio/.

E in quella circostanza a proposito della situazione in cui versava (e versa) quell’area dichiarò: “è incancrenita da anni e di fronte alla quale tutti hanno girato la testa. Per dieci anni si è fatto finta di non vedere che questo problema c’era”: https://askanews.it/old/op.php?file=/cronaca/2020/06/27/focolaio-mondragone-palazzo-ex-cirio-da-innovazione-a-degrado-pn_20200627_00103. Egregio Presidente, ora che di anni ne sono passati 13, quando l’altro giorno è ritornato a Mondragone, ha avuto il tempo di passare dai Palazzi Cirio o ha girato anche lei la testa e ha fatto finta che il problema non c’è?

In tutta questa vicenda del Campo sportivo si registra comunque un aspetto positivo: è nata una stella! Ci riferiamo al presidente di Mondragone City (ma perché non hanno usato il vecchio e bel nome  “Mondragonese”?) e alle sue performance social.  E nel vederlo e sentirlo ci pervade un leggero rammarico: che splendido assessore allo sport (e non solo) sarebbe stato! Ma, come si sa, non bisogna mai porre limiti alla divina provvidenza!

Redazione