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Senza il nostro pieno e fattivo coinvolgimento sarà impossibile cambiare lo stato delle cose. Senza l’iniziativa di tantissimi cittadini tutto è destinato a restare così com’è, anzi a peggiorare e di molto. Ecco perché l’AMBC è particolarmente felice delle tante iniziative che dal basso, tra referendum e proposte di legge di iniziativa popolare, si stanno sviluppando negli ultimi tempi.

1. A dicembre la destra della presidente Meloni ha inserito nella legge di bilancio il taglio del reddito di Cittadinanza e ha avviato il suo smantellamento, annunciandone l’abolizione dal 2024 e la sostituzione con la MIA, Misura di Inclusione Attiva. Ma per ora c’è solo un taglio al RdC, la riduzione del requisito ISEE (da 9.360 a 7.200 euro) e del reddito (inferiore ai 6.000 euro annui) che esclude un terzo degli attuali beneficiari. Una misura che unitamente all’assenza del contributo per l’affitto e alla complessiva riduzione degli importi, svela qual è il vero obiettivo del Governo: risparmiare 3 miliardi di € e fare cassa sulla pelle delle persone. Il Reddito di Cittadinanza, nonostante alcuni limiti, ha svolto un ruolo decisivo evitando circa un milione di poveri in più. E’ partita in questi giorni la Campagna “Ci vuole un reddito!”, promossa da decine di associazioni e organizzazioni che da anni si occupano di povertà ed esclusione sociale, alla quale l’AMBC ha aderito. Per aderire alla campagna, mandare una mail a: civuoleunreddito@gmail.com. Lanciamo un appello a quanti condividono questa Campagna, a partire dagli amici del Movimento 5 Stelle, per organizzare anche nel nostro Comune e nel territorio domiziano iniziative per difendere e migliorare il Reddito di cittadinanza: https://www.facebook.com/civuoleunreddito. 

2. E’ statalanciata nei giorni scorsi anche una campagna di raccolta firme per indire tre referendum, due dei quali volti all’immediato arresto della esportazioni di armi nello scenario tragico della guerra fra Ucraina e Federazione Russa (ad ampio rischio di escalation/armageddon) raccolti in una Campagna congiunta dal titolo “Italia per la Pace”, insieme ad un altro comitato denominato “Ripudia la guerra”. Il terzo referendum, che completa il pacchetto, vuole ridurre gli spazi di conflitto di interesse nella sanità pubblica, un tema di grande importanza data la crisi delle terapie intensive e della medicina di prossimità registratasi nelle fasi più acute della pandemia. In sostanza, più welfare e memo warfare! I quesiti sono spiegati brevemente su questo link: https://generazionifuture.org/il-significato-del-referendum-contro-la-guerra-e-a-favore-della-sanita-pubblica/i-quesiti/.  Anche in questo caso l’AMBC lancia un appello a partiti, movimenti e associazioni con l’obiettivo di far nascere un Comitato territoriale a supporto d questi referendum. La raccolta firme partirà il 22 aprile (casualmente, ma di buon auspicio, è la stessa data in cui cominciammo nel 2009 sull’acqua): https://generazionifuture.org/raccolta-firme/.

3. Continua intanto la nostra Campagna “Riprendiamoci il Comune”: https://riprendiamociilcomune.it/ con  la raccolta di firme sulle due proposte di legge di iniziativa popolare sulla finanza locale e per pubblicizzare la Cassa depositi e prestiti e continua la raccolta di firme contro l’Autonomia Differenziata della lega e della destra che spaccherà il Paese e per modificare il Titolo V della Costituzione: https://www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it/raccolta-firme-proposta-di-legge/.

E’ importante che i cittadini possano far sentire la propria voce in modo diretto su tematiche tanto sensibili quanto la pace, la salute, i beni comuni e la nostra Costituzione.

Ritornando sulla nostra Campagna “Riprendiamoci il Comune”, vogliamo ancora una volta sottolineare che per 30 anni le cosiddette politiche di riduzione del debito pubblico sono state scaricate tutte sui Comuni, dai quali sono stati drenati oltre 14 miliardi, nonostante il loro concorso alla formazione del debito pubblico nazionale non superi l’1,5%. Oggi non solo Mondragone ma 1 comune su 5 si trova in difficoltà finanziaria e, date le diseguaglianze territoriali, questo rapporto sale a 6 su 10 nel Sud.  I nostri Comuni sono stati depauperati di personale (-27% negli ultimi venti anni), di energie creative (oltre il 65% di chi lavora nei Comuni ha più di 50 anni), di conoscenze (le esternalizzazioni e le privatizzazioni cedono saperi dal pubblico al mercato) e di riconoscimento sociale. Oggi i Comuni rischiano di non avere futuro, perché sono state sottratte loro tutte le politiche strategiche: affidando al mercato la gestione dei beni comuni, dei servizi pubblici locali, dei servizi sociali e culturali, la loro funzione si è praticamente dissolta.

L’AMBC esorta partiti, movimenti, associazioni e tutti i cittadini a darci una mano nella raccolta di firme sulle due proposte di legge d’iniziativa popolare promosse dalla campagna Riprendiamoci il Comune (www.riprendiamociilcomune.it). Anche organizzando iniziative congiunte sui tre referendum, a sostegno del Reddito di cittadinanza e per contrastare l’Autonomia differenziata.

E’ il momento di capire dove (e come) vogliamo vivere: se in guerra e in un conflitto permanente, se nei luoghi anonimi dell’estrazione di rendita finanziaria e delle privatizzazioni, abitati da individui brulicanti, rancorosi e sempre più poveri, o in territori che si riconoscano come comunità di cura, capaci di generare pace, partecipazione e trasformazione.

Redazione