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MADDALONI- Sprofondamento continuo. Il sottosuolo a Montedocoro è una rebus, anche il più esperto ingegnere geotecnico avrebbe delle perplessità o momenti di disorientamento. Nel tempo, cede il campanile (tra mille polemiche) della chiesa. Poi, cede il sottosuolo della scuola ormai ridotta a rudere. Poi, cedono i tombini. E, tra un cedimento e l’altro, si registrano perdite idriche e buche. Adesso, è il turno della voragine: un pezzo di via Carmignano (sempre nell’area interessata dai cedimenti e non troppo lontano dalla chiesa) è collassata su se stessa. Una vera voragine che ha cancellato la carreggiata. E’ un fenomeno diffuso, pervasivo, ampio e permanente che giustamente alimenta un senso di profondo scoramento in chi in quell’area è nato, vive, lavora. Un senso di continua vulnerabilità che sembra non avere fine e che si trasforma in rabbia se sommata ad altri mille altri disservizi quotidiani. Facciamo il punto. L’agibilità della chiesa è stata salvata grazie alla battaglia pluriennale affrontata dai parroci. Ma a Montedecoro non si va scuola con conseguente negazione di un diritto fondamentale. Non c’è più ovviamente lo spazio pubblico e di aggregazione che l’edificio scolastico garantiva. Le strade sono poco sicure. L’Appia è il manuale delle mancanza di sicurezza unitamente a svincoli vetusti, immissioni a raso preistoriche, illuminazione carente, allagamenti. E ora arriva la voragine. Mesi in fila questi disagi restituiscono un quadro disarmante che trasforma la vita quotidiana in una lotta per la sopravvivenza. Si è vero: il mestiere di vivere è cosa dura per tutti. Ma così è davvero troppo.

Redazione