Dovremmo forse abituarci ai risultati altalenanti che, salvo alcune eccezioni, stanno caratterizzando l’andamento delle squadre in questa prima fase di stagione

Il passare nel giro di pochi giorni da una vittoria ad una sconfitta, da una grande ad un’opaca prestazione, tanto da generare sentimenti e opinioni contrastanti in chi prova a valutare quanto accade sul terreno di gioco. Se dunque nell’ambiente partenopeo s’era cominciato ad assaporare la parola scudetto in una Serie A ancora priva di un reale padrone, la battuta d’arresto al San Paolo contro il Sassuolo ha posto una prima frenata alle aspirazioni di gloria azzurra. La sconfitta subita dalla squadra di De Zerbi rappresenta il primo passo falso stagionale del Napoli: un’eventuale vittoria infatti, avrebbe lanciato i ragazzi di Rino Gattuso al secondo posto in solitaria, lanciando un messaggio alle restanti squadre del campionato.

Il k.o. tuttavia, va interpretato non analizzando il risultato finale, quanto la prestazione se si vuole essere ottimisti per il proseguo della stagione

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Come contro l’Az Alkmaar, il Napoli ha dato vita ad un possesso palla lento che ha agevolato la fase difensiva degli avversari. Si è aggiunto poi l’atavico difetto di non finalizzare quanto creato sotto porta e di subire gol alla prima – e spesso unica – occasione. Eppure è proprio partendo da questi aspetti negativi che occorre intravedere il bicchiere mezzo pieno. L’attitudine a creare situazioni da rete – nonostante un gioco lento e il poco movimento dei giocatori d’attacco; la capacità di concedere poco agli avversari – il Sassuolo ha indirizzato a proprio favore il match solo dopo il calcio di rigore. Inoltre una rosa ampia da cui attingere per avere maggiori soluzioni da sfruttare.

Nessun dramma dunque: c’è però il dovere da parte degli azzurri di capire che ogni partita va affrontata andando al massimo. Difficile, giocando ogni 3 giorni, ma necessario se in questo ancor strano campionato si desidera avere alte ambizioni.  

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