00 3 min 6 anni


MADDALONI- La strada verso il risanamento finanziario è tutta in salita, lunga e tutt’altro che scontata. L’alternativa è il baratro. E’ stato un Consiglio Comunale tecnico chiamato a raccolta per approvare un semplice riequilibrio di bilancio. E proprio per questo, passando in rassegna le disavventure contabili maturate nell’ultimo ventennio, si è (se mai ce ne fosse stato bisogno) ripetuto che Maddaloni è in braghe di tela. Così, si è recitata la litania dei disastri finanziari che hanno spinto la città prima nel baratro del dissesto e ora a camminare sul ciglio di un risanamento problematico. Pertanto, un atto dovuto per rimettere in piedi uno strumento contabile, è stata l’occasione per guardarsi dentro e indietro. Ma anche per guadare le gestioni commissariali appena passate che hanno licenziato l’ultimo strumento contabile che il sindaco Andrea De Filippo ha definito pilatesco come tutte la contabilità della gestione commissariale non “finalizzata ad erogare servizi ed equilibrare i conti” ma solo a salvaguardare i numeri indifferente alle sorti e alle sofferenze della città Un dato su tutto: la “manutenzione ordinaria, e ancora di più quella straordinaria, a Maddaloni (caso quasi unico nel panorama amministrativo) si può fare solo se esistono reali coperture di bilancio”. In concerto: se esplode un tubo dell’acquedotto non si può intervenire se non c’è garanzia. Con buona pace dei disagi patiti dalla città. Con questa premesso è uscito un mostro dall’armadio del comune. Lo scorso 13 agosto si è rifatto vivo il Mef (Ministero delel finanze) per ricordare che non sono stati adempiuti gli obblighi sollevati dall’ispezione affidata a Vito Tatò e datato 2014. Ce ne è per tutti: dal 2000 fino all’ispezione sono sati rimossi rilievi gestionali importanti e pure richieste di restituzioni di somme indebitamente percepite dai dipendenti comunali. Una situazione impietosa e sconfortante che ha di fatto passare in secondo piano le pur importanti lamentele dell’opposizione. Rilievi più che legittimi e dovuti. A partire da quelli mossi da Angelo Tenneriello (Maddaloni Positiva) sulla “lacunosa documentazione ricevuta dai consiglieri, che ha impedito alle opposizioni di svolgere fino in fondo il ruolo di controllo”. Sulla medesima lunghezza d’onda Angelo Campolattano (Pd). Chiuso un capitolo se ne apre un altro. E’ già stato annunciato che la sofferenza collegata alla mancanza di certezza di incasso dei tributi comunali (pagati dal 52 per cento dei maddalonesi) mette a rischio il bilancio di previsione, E che senza una riorganizzazione del gettito contributivo, non ci potrà essere risanamento finanziario. La strada verso il risanamento finanziario è tutta in salita, lunga e tutt’altro che scontata Auguri Maddaloni.

bocchetti