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MADDALONI- “E’ bell’ o’ Pd“. Negli ultimi anni, in Provincia di Caserta e a Maddaloni, in particolare, le disavventure tragiche con rivolti comici dei Dem hanno portato a coniare il celeberrimo slogan “E’ bell’ o’ Pd”, tanto bello da ispirare battute di spirito, sarcasmo crudele, ironia e risate a crepapelle. Ma se le condizioni, per il rientro dei debiti imposte al comune di Napoli, fossero state imposte a Maddaloni, Caserta o ovunque, statene certe che i Dem sarebbero sulle barricate. A Napoli invece si gioisce e per cosa? Per la svendita del patrimonio, incremento Irpef ben oltre i limiti nazionali, introduzione della tassa aeroportuale… La domanda è d’obbligo: per un risanamento del genere c’era bisogna di un Patto che fa rima con pacco?

Ecco cosa comprende il Patto per Napoli, firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi:

1) il miglioramento della riscossione, attraverso l’anticipazione della consegna dei carichi all’Agenzia delle entrate-Riscossione, che comporta un incremento di entrate dal 2024; 2)l’assegnazione della riscossione coattiva a società specializzate, iscritte nell’apposito Albo dei soggetti abilitati alla gestione delle attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate, con un prevedibile incremento della stessa dal 2026; 3) l’incremento dell’addizionale comunale all’IRPEF di 0,1% dal 2023 e di un ulteriore 0,1% dal 2024, con un incremento delle entrate; 4) l’introduzione dal 2023 di una tassa di imbarco aeroportuale; 5) la valorizzazione e alienazione del patrimonio pubblico, attraverso il piano definito con la società Invimit, con un prevedibile incremento delle entrate; 6) la riduzione dei fitti passivi a partire dal 2023; 7) la razionalizzazione del sistema delle partecipate, attraverso un piano che il Comune di Napoli si impegna a definire entro il 1° settembre 2022; 8) l’incremento dei pagamenti per investimenti nel periodo 2022-2026, rispetto alla media del triennio precedente, in misura pari alle risorse assegnate sul PNRR, sul Fondo complementare e sugli altri fondi nazionali e comunitari, incrementate per un valore del 5% con risorse proprie; 9) altre misure in via di definizione e che saranno, via via, annualmente inserite nel cronoprogramma.

Redazione