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MADDALONI- L’emergenza scomoda: perenne, immutata e trasformata in dato del paesaggio in un aspetto geografico, un elemento distintivo delle cosiddette periferie. Gaetana Crisci (consigliere comunale del Gruppo Misto) torna a martellare sui problemi dimenticati.

Gaetana Crisci

Torniamo a parlare di via Cancello?

L’impegno costante e continuo che perseguo all’interno delle commissioni, e non solo, su temi sensibili e molte volte “scomodi” per i più, mi impongono oggi di sottolineare ancora una volta il degrado in cui versano le periferie di Maddaloni.

E’ l’eterno ritorno ai soliti problema da decenni mai risolti…

Mi piacerebbe un giorno eliminare questo termine dal mio vocabolario perché già parlare di “periferia” mi porta con la mente ad un confronto discriminatorio con il resto della città. Continuerò a ribadire fino a quando non ci sarà una nuova “alba”, che la Città deve essere una soltanto così come la comunità deve essere una soltanto. E soprattutto devono essere assicurati i sevizi almeno quelli essenziali a tutti i maddalonesi. Siamo figli della stessa “disgraziata” Terra. 

Ma i disservizi sembrano non conoscere “confini”. O no?

Pensare di poter concentrare le poche risorse nel centro e dispensare moniti dalla “Rocca fortificata” è controproducente. Ad esempio, provvedere allo sfalcio dell’erba e non raccogliere nemmeno gli scarti ma anzi, aggiungerli ai cumuli di rifiuti speciali e non, che invadono le vie maddalonesi fotografa l’inefficienza della macchina amministrativa.

Un problema di efficienza dei servizi e di controllo…

Appunto. Chi ha autorizzato lo sfalcio dell’erba, ha poi controllato che il lavoro fosse stato completato? Ha fatto un sopralluogo per rendersi conto dell’attuale stato dei luoghi? Chi ha controllato chi e che cosa? Non è dato sapere.

Insomma, siamo a chi controlla i controllori?

Quali atti consequenziali sono mai stati presi nei confronti di un responsabile di un ufficio amministrativo di un settore tanto sensibile che in più di una occasione ha dimostrato di non riuscire a gestire problematiche e priorità? Si è più intenti a dispensare consigli e a rilasciare dichiarazioni sui giornali, magari rispetto alle scelte fatte in ambito regionale, anzichè preoccuparsi di quello che succede sul territorio.

Esiste anche un oggettiva carenza di organico e organizzazione della macchina comunale. O no?

E il capo dell’Amministrazione, oltre alla solita giustificazione del sottodimensionamento operativo, non crede di dover porre in essere contromisure disciplinari come accaduto anche in comuni limitrofi? Poi penso alle segnalazioni costantemente inviate all’ufficio ecologia e non prese in carico per via Lamia, via Gentile, via Feudo, via Pioppolungo, via Appia, via Carmignano; penso al degrado segnalato dai cittadini di via Pontegrotta, via Fortini, via Appia, via De Carlucci, via Monaca e a tutte le strade più defilate dal “castello fortificato comunale” di via San Francesco d’Assisi che versano in condizioni più o meno analoghe. 

Parliamo anche di via Cancello?

Appunto, per non parlare di via Cancello. S fa sempre riferimento a quegli 8 milioni di euro frutto di un accordo tutto da costruire, che dovrebbe assumere connotati storici e che assume accenti “canzonatori”. Sappiano, i cittadini che quei soldi rimarranno “congelati” fino a quando non ci sarà l’emissario finale. Si dica la verità ai cittadini e non ci si nasconda dietro una foglia di fico.

Visti i disagi per le deficienze operative del pubblico, anche i comportamento dei privati cittadini non sono immuni da censure. Non crede?

Si certo. Ma quello che mi dispiace di più sa cos’è? Che si tenta di far passare il messaggio che se Maddaloni è sporca è perché i suoi cittadini sono sporchi. Ma chi deve educare i cittadini al vivere civile? E soprattutto come  pensa di  educarli?

E così ci avvitiamo: cosa viene prima il rispetto delle regole e o il controllo repressivo?

Servono entrambi: sono azioni sinergiche. Ma serve soprattutto sensibilizzare, informare, partecipare, coinvolgere con spirito propositivo l’intera comunità. Far sentire tutti parte di quel grande progetto che consiste nel ricostruire, nel far rivivere in ognuno di noi l’orgoglio di dire: “ Si, sono maddalonese veramente  e me ne vanto!”

Redazione