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MADDALONI- Sembrava un progetto per visionari. Invece, prende vita la più grande Ciclovia del Sud Italia. Le solite chiacchiere? Affatto, si tratta di cose molto concrete. Tanto che Luigi Nicolais (il presidente riconfermato della Fondazione Real Sito di Carditello) e Clemente Di Cerbo (sindaco di Dugenta, comune capofila in rappresentanza anche di Maddaloni, Sant’Agata dei Goti e Valle di Maddaloni) hanno firmato il protocollo finale d’intesa per la costruzione di una ciclovia, lunga oltre 100 km, che congiungerà il Sannio con l’Acquedotto Carolino, la Reggia di Caserta e quella di Carditello. Siamo già alla fase due. Si tanno bruciano tutte le tappe. Tanto che il 22 marzo, alle ore 17, presso Acquapetra Resort di Telese Terme, nell’ambito del convegno intitolato Ciclovia Benevento – Real Sito di Carditello, sarà presentato il progetto e l’itinerario ciclabile che collega il Real Sito di Carditello alle Sorgenti del Fizzo, dove nasce l’Acquedotto Carolino, comprendendo altri due tragitti: la greenway del Sannio, ricavata in parte dalla dismissione della linea ferroviaria Napoli-Bari, e la ciclovia Caudina, che collega il Parco del Partenio a quello del Taburno. Attraversa tre province e fa tappa in vari siti di grande interesse, con previsione di inserimento, grazie alle sue caratteristiche e alla qualità della proposta culturale, naturalistica ed enogastronomica, nel piano della mobilità ciclistica della Regione Campania, in corso di elaborazione. E per questo, all’evento parteciperanno anche la Regione oltre i comuni e gli enti interessati. Relativamente alla tratta Dugenta-Maddaloni, la scelta urbanistica è chiara e irreversibile: sostituire l’attuale tracciato collinare della linea ferroviaria Caserta-Foggia (dopo la dismissione con l’entrata in esercizio della AC/AV Bari-Napoli) con un percorso finalizzato alla riqualificazione culturale (collegando tra loro le delizie borboniche), naturalistica ed enogastronomica. Che l’adesione alla ciclovia Sannio-Real Sito di Carditello sia anche una scelta urbanistica vincolante lo conferma Giuseppe D’Alessandro (assessore ai lavori pubblici): “La ferrovia storica è già perfettamente inserita nel  contesto collinare (che attraversa il centro storico pedemontano di Maddaloni e il centro di Valle di Maddaloni) è giocoforza destinata a collegamenti naturalistici e turistici alternativi che portano direttamente verso la Reggia”.

La firma del protocollo d’intesa
Redazione