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«Che la soppressione di una forma sussidiaria come quella del Reddito di Cittadinanza avrebbe ingenerato malcontenti e proteste, mi pare fosse del tutto inevitabile», dichiara Rosario Rasizza, Presidente di ASSOSOMM, l’Associazione Italiana delle Agenzie per il Lavoro.
«Uno scenario che non era difficile prevedere e che non può non verificarsi quando si decide di introdurre una misura che voleva soddisfare due esigenze, quella di chi doveva essere aiutato perché in difficoltà e quella di chi invece doveva adoperarsi per trovare un impiego puntando su Politiche Attive del lavoro mai attuate. La misura sarebbe stata davvero efficace – prosegue Rasizza – solo se avesse realmente introdotto la possibilità di formarsi e riqualificarsi professionalmente e se avesse sostenuto le realtà come le Apl, capaci di creare un reale matching tra chi offre e chi cerca un impiego».
«Posto che le categorie fragili debbano continuare a essere sostenute e che la disoccupazione debba prevedere forme di ammortizzazione sociale, è davvero giunto il momento della concretezza: i dati sulla capacità tecnica, da parte delle Agenzie per il Lavoro, di creare non solo occupazione ma anche stabilizzazione tramite le assunzioni a tempo indeterminato mostrano chiaramente una via che merita una maggiore consapevolezza sociale e una logica destinazione di nuove e future risorse. Investiamo in ciò che porta frutti tangibili, lavoriamo sui giovani affinché non si senta più parlare del problema dei neet e puntiamo sulla capacità delle persone di tornare a credere nella possibilità di rientrare nei contesti produttivi, magari anche attraverso uno dei tantissimi percorsi di reskilling messi gratuitamente a disposizione delle Agenzie per il Lavoro che – conclude Rosario Rasizza – ogni anno reinvestono parte dei propri profitti nell’attuazione di una didattica al passo con i tempi e con le reali necessità delle imprese».

Redazione