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MADDALONI- Dove vanno i soldi che, dopo anni di contenzioso, sta pagando l’Interporto Sud Europa al Comune sotto forma di tributi (contestati e non pagati) ora versati a seguito di un accordo di conciliazione giudiziale. Ve lo diciamo noi: nella riattivazione della manutenzione del verde pubblico, delle strade, degli edifici scolastici e nel rifacimento dell’illuminazione pubblica. Ne chiediamo conferma la vicesindaco Gigi Bove, titolare delle delega alle finanze.

Il vicesindaco Gigi Bove

E’ corretto dire che i “soldi dell’Interporto” servono per riattivare servizi sospesi e inesistenti da anni?

E’ una grossolana semplificazione anche se non è priva di fondamento. Gli appalti, che sono partiti e sono all’attenzione della stazione unica appaltante. Ma è tutta la politica d bilancio, basata su valutazioni prudenziali, risparmi mirati e spesa oculata che ha permesso di riattivare qui servizi essenziali di cui si sente un disperato bisogno.

La liquidità aggiuntiva, collegata al gettito Ise, non contribuisce?

Contribuisce certamente in duplice modo. Ha permesso di strutturare un bilancio di più ampio respiro con condizioni di intervento e una capacità di spesa a sostegno dei servizi che è più solida. E contribuisce perchè rende disponibile risorse più cospicue.

Una riflessione è d’obbligo: se il comune riuscisse a recuperare l’enorme mole di crediti erosi (sotto forma di elusione ed evasione) i servizi sarebbero davvero per tutti…

Questa è l’eterna questione dell’evasione fiscale. Certamente quando il fenomeno è ben oltre le soglie fisiologiche e staziona, per anni, nell’ambito del contesto patologico affermare che chi non paga, nemmeno il dovuto, ruba i servizi e le opportunità agli altri è corretto e inattaccabile.

Insistendo su questa linea si potrebbe estremizzare il concetto: non si lamenti dei disservizi chi non paga i tributi. A cominciare dai rifiuti…

Questo vale per tutto: dall’occupazione del suolo pubblico, ai divieti di sosta, ai canoni di locazione fino agli oneri più importanti. Il fenomeno è complesso e difficile da debellare. Ma una cosa posso dirla, senza timore di essere smentito: abbiamo invertito la rotta degli ultimi 25 anni. Non è tutto, moltissimo c’è da fare. Ma non è poco.

Redazione