00 3 min 1 anno

L’Italia rischia di perdere 19 miliardi del Pnrr e il dibattito si infiamma. Da Bruxelles è stato concesso un mese di tempo a Roma per mettere in ordine le carte e ottenere la nuova rata dei fondi. Il problema è che, in un circolo vizioso che ha del diabolico, sono
alcuni degli stessi problemi cronici che il Piano dovrebbe risolvere — burocrazia, deficit di infrastrutture e di personale tecnico adeguato — a ostacolare le possibili soluzioni, col rischio di un clamoroso autogol: l’incapacità di usare i fondi e lo spreco di un’opportunità storica. Nel dibattito di questi giorni si fa un gran parlare del forte rischio che molti dei progetti finanziati col Pnrr non potranno essere realizzati, e di conseguenza ci sarà da restituire i soldi all’Unione Europea, perché non vengono rispettati i tempi stabiliti dal piano a causa del ritardo nei progetti e nei cantieri. “Questo governo ha compiuto fin dai primissimi mesi di
attività alcuni passi falsi a cui spero trovi rimedio rapidamente. Lo richiedono i tempi stessi del Piano. Il mutamento della governance del Pnrr ancora sotto il giudizio della Commissione. La duplicazione del coordinamento tra Mef e Palazzo Chigi. L’incertezza sul cammino delle riforme con l’esemplare doppiezza sui balneari. Il difficile rapporto con l’Europa come rilevato dal Commissario Gentiloni e in ultimo, ma non meno importante, la mancata ratifica del Mes che blocca in una fase delicata lo stesso completamento dell’Unione bancaria”, è quanto affermato da Bruno Tabacci, l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Mario Draghi, oggi deputato per il Pd. Rassicuranti sono invece le parole della premier Meloni. “La Commissione europea su alcuni progetti che erano già inseriti nel Pnrr sta chiedendo maggiore documentazione, noi la stiamo fornendo. Mi pare però che complessivamente il clima di collaborazione sia ottimo”. “Su alcune cose – continua Meloni – bisogna verificare la fattibilità. Però è oggetto di una interlocuzione con la Commissione sulla base di quello che noi riteniamo essere necessario per spendere queste risorse al meglio”. La replica della Lega di Salvini: “Spenderemo tutto ma fondi Pnrr vanno rimodulati”.

Elio Bove