00 3 min 6 anni


VALLE DI MADDALONI- A Maddaloni si aspetta il pronunciamento dell’Arpac sulla contaminazione potenziale della matrici ambientali dopo il rogo di via Carrarone. A Valle di Maddaloni, è finita questa mattina la lunga attesa cominciata il 22 agosto. Sono arrivati i dati dell’Apac collegati all’incendio presso la Birba Film
Ne parliamo non il sindaco Francesco Buzzo.
L’attesa è finita e i risultati sembrano confermare le impressioni del giorno dopo. Cosa hanno detto l’Arpac?
Leggo testualmente, per evitare fraintendimenti. Dopo le premesse tecniche questa è la conclusione: “Da un confronto dei dati rilevati dalla rete di monitoraggio Arpac della qualità dell’aria in prossimità dell’ area oggetto di incendio, non si segnalano significati incrementi delle concentrazioni dei parametri monitorati: PM10,NOx,CO”. Adesso, possiamo con maggiore serenità tirare le somme e pure un sospiro di sollievo.
Ma già nelle prime ore dopo l’incendio preso l’azienda, c’erano sensazioni e commenti improntati ad un prudenti ottimismo. Giusto?
Da medico posso dire che le sensazioni cliniche, senza una conferma diagnostica e analitica, lasciano un margine di incertezza. Incertezza che, oggi non c’è. E’ vero comunque che lo spegnimento del rogo in tempi rapidi (il tutto è durato tre ora dalle 21.30 alle 24) e il regime prevalente dei venti hanno contribuito ad attutire qualsivoglia forma di impatto ambientale della nube sprigionatasi.
Molto è dovuto al fatto che hanno funzionati i sistemi antincendio e che il rogo non ha intaccato il capannone. O No?
Ci sono stati fattori che, opportunamente tenuti sotto controllo dai Vigili del Fuoco (che non finiremo mai di ringraziare) che hanno permesso prima di controllare, poi spegnere l’incendio e quindi di circoscrivere rischi potenziali e ricadute.
Tra le tante ricadute ci sono le polemiche sulla gestione dell’area industriale. Un discorso che ogni tanto ritorna o sbaglio?
Fatemi aggiungere che non abbassiamo la guardia sui problemi di tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Non ci sono le condizioni per alimentare l’allarmismo. Ci si può confrontare Ma nulla non è sotto osservazione e verifica. Ripeto: la tutela della salute è al primo posto. Personalmente, sono immediatamente rientrato dalla Calabria (dove ero in vacanza) per seguire di persone e da vicino l’intera evoluzione della vicenda. Lasciatemelo dire: abbiamo fatto il massimo che potevamo fare”.

bocchetti