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Anno nuovo, storia vecchia. La centralina di Cancello Scalo ha inaugurato l’anno con un’esplosione di polveri sottili. Le pm10 sono risultate in media quasi il doppio del valore consentito con 92 microgrammi a metro cubo; le pm2.5, per le quali non esiste un valore medio giornaliero, ma annuo, oltre 81.

L’ordinanza di divieto di utilizzo dei fuochi, botti e petardi non ha sortito alcun effetto né sui sanfeliciani né tantomeno sull’inquinamento. Stavolta il traffico c’entra pochissimo; all’una di notte la centralina di Cancello Scalo ha restituito valori di pm10 pari a 92,4 e pm5.5 pari a 81,3. E i fuochi, i botti e i petardi erano ancora nel vivo dei festeggiamenti.

Il 2019 si è concluso come peggior anno a partire dal 2016 in termini di inquinamento da polveri sottili, con 46 sforamento dei valori medi giornalieri rispetto ai 35 massimi consentiti per legge. Il problema sollevato dalle pagine del Mattino già ad aprile scorso è stato al centro del dibattito soprattutto da settembre, quando diverse associazioni ne hanno promosso la discussione. Tra queste, il movimento MoSSCA è stato uno dei più attivi. Il 6 novembre MoSSCA, organizzò un tavolo tecnico dove sviluppò lo studio; denunciò la mancanza del regolamento per il contenimento delle polveri sottili, previsto nella stessa legge, ottenendo dal sindaco Giovanni Ferrara la promessa di far proprio quello proposto e farlo adottare entro l’anno, ma ad oggi ancora nulla. Per la statistica e per la legge da ieri è tutto azzerato: c’è un nuovo bonus di 35 giorni.

Redazione On Line