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MADDALONI- Richiesta di sfratto per il Consiglio Comunale e per l’aula consiliare. Non c’è spazio per gli studenti e gli utenti: spazi contingentati e lunghe liste di attesa. Stop all’occupazione di spazi all’interno dell’ex liceo classico Giordano Bruno. L’utilizzo dello stabile, ristrutturato con fini esclusivamente culturali, non è più sostenibile e nè tollerabile. E’ l’emergenza Covid a far esplodere l’ennesima lacuna logistica e amministrativa del comune di Maddaloni. E’ da luglio, che in ossequio i criteri anticovid, si accede alle sale lettura (max 20 persone) e all’emeroteca (max 5 persone) mediante prenotazioni on line. Fino ad oggi, nessun grave contraccolpo. Ma con la ripresa degli esami all’Università e l’imminente apertura del’anno scolastico non si può andare avanti così. Visto che con il Covid-19 bisognerà convivere e pure con il distanziamento, non è accettabile le restrizioni imposti all’unico spazio dedicati allo studio. Quindi, servono nuovi locali (che ci sono) . Ed è ora un lusso concedere spazi pure al consiglio comunale. Insomma, meglio aiutare chi deve fare i compiti o gli esami all’università. Per le sublimi orazioni o le alte dissertazioni politiche basta lo streaming.

Il primo a raccogliere l’appello degli studenti è il consigliere Angelo Tenneriello.

Angelo Tenneriello

E’ d’accordo con lo sfratto al consiglio e l’ampliamento degli spazi per lo studio?

I ragazzi e le ragazze hanno ragione da vendere. Nessuno spazio destinato ai giovani (dall’ex macello all’ex Giordano Bruno= è stato tutelato e destinato esclusivamente alla formazione o allo scopo originario per il quale era stato ristrutturato. Sono oltre 20 anni che questa storia indecorosa va avanti: i primo fu Gaetano Pascarella ad avviare questo sconcio. E dal secolo scorso fino ad oggi, nessuna amministrazione, dicasi nessuna, ha voluto porre rimedio. Fuori l’aula consiliare da un polo culturale.

Ma anche la politica è cultura. O no?

Si ma quella che va nelle biblioteche a leggere i libri. I consiglieri comunali invece non hanno nemmeno il coraggio di scrivere il curriculum sul sito istituzionale. Ma poi facciamola breve: l’ex- liceo classico è un polo culturale che va preservato al tempo del Covid e ha bisogni di spazi. Fuori il consiglio comunale perchè la politica inquina; è socialmente poco salutare; fa danni. Quindi quegli spazi diamoli esclusivamente ai giovani che è meglio. Spettano a loro che certamente li utilizzano al meglio.

Un giudizio durissimo su un ambiente di cui lei è parte…

Dobbiamo avere il coraggio di dire la verità.La politica inquina perchè non eroga nessun servizio e prende solo. Basta un esempio su tutti. Anche nei progetti di pubblica utilità, collegati al reddito di cittadinanza, erano previste attività a sostegno della formazione. Nemmeno quelle, che potevano aiutare molto il mondo della scuola e dell’associazionismo, sono state organizzate. Nulla per i giovani, nulla per la formazione, nulla per la qualità della vita. Almeno siano garantiti gli spazi che sono già destinati ai giovani.

Quindi il consiglio comunale deve lasciare la biblioteca?

E’ il minimo che si possa pretendere. Ma poi un’amministrazione che spende 21 mila euro per aggiustare i cessi del mercato ortofrutticolo non ha risorse per trovare altra allocazione definitiva per il consiglio comunale? Se si investe tanto nei cessi è giusto lasciare ai giovani quei pochi spazi che sono dei giovani da sempre.

Redazione