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MADDALONI- La battaglia continua. Duecento giorni di impegno. Lavoro soprattutto a luglio e agosto. Le proposte per mettere in sicurezza i cinque chilometri saranno consegnati all’Anas, attraverso il prefetto. E poi si apre la battaglia per gli interventi da realizzare. Sul progetto-proposta abbiamo raccolto i primi commenti a di Pasquale Vigliotta, portavoce del “Comitato per la sicurezza della statale 265 dei Ponti della Valle”.

Pasquale Vigliotta

Da ex assessore ed ex consigliere comunale, come mai su questi temi qualificanti brillano per assenza i consiglieri comunali di Maddaloni e Valle di Maddaloni? Ma i temi della difesa della vita. degli incidenti mortali non sono importanti?

E’ un problema di sensibilità. E su questo argomento non si possono esprimere giudizi. Certo è compito istituzionale degli eletti difendere il territorio e le persone rappresentate. Anche se i due sindaci, e pure i consiglieri, quando chiamati in causa, non si sono mai tirati indietro. E hanno sposato la causa senza riserve.

Eppure sembra non esserci mobilitazione. Ci si mobilita per candidarsi alle provinciali, ma per dire e per fare cosa?

Effettivamente esiste una distanza tra la politica autoreferenziale e la realtà. Per questo l’effetto finale è tremendo: passa l’immagine che si risulta insensibili ai problemi reali restando totalmente presi dalle dinamiche della politica autoreferenziale lontana dalla gente. Questo argomento dovrebbe essere tema di campagna elettorale visto che la provincia si occupa soprattutto di viabilità. Invece, queste elezioni (tra l’altro di secondo livello) sono quanto di più lontano possa esserci dalla realtà. Si parla di tutto, tranne di quello che serve alla vita reale. E questo è il dramma.

Quindi i problemi reali li gestisce la cittadinanza attiva e le poltrone la politica?

Purtroppo, non si vuole capire che non serve solo essere eletti per fare politica. Serve una maturazione, culturale e amministrativa, per poter diventare interpreti e veri rappresentanti del territorio. Sui grandi temi la politica, a tutti i livelli, è assente.

Forse perchè risolvere problemi non sempre porta vantaggi elettorali?

Può essere anche questo. E’ l’ossessione del consenso e dell’operare solo in vista delle scadenze elettorali a tarpare le ali dell’impegno politico. Quindi la battaglia continua ma non ci sarà, in queste condizioni, mai la mobilitazione, solo l’adesione, il sostegno e la condivisione dei principi. In trincea ci vanno altri. I politici vogliono la poltrona.

Redazione