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MADDALONI- Si scrive “effetto a a catena” si legge disagio. Dopo San Felice Cancello anche Maddaloni sospende la raccolta della frazione umida. La “saturazione degli spazi”, presso l’impianto Gesia, continua. E poco aiuta sapere che il Comune si considera parte lesa e che ha “attivato tutti i canali istituzionali”. E’ la somma che fa il totale: non ricordiamo un momento in cui la gestione dei servizi di igiene urbana sia arrivata ad un regime tale da far considerare mediamente soddisfatti i tartassati della Tari. Da oggi non si conferisce la frazione dell’umido. Ma il 30 giugno si deve tassativamente pagare la prima rata della Tari tra le più alte d’Italia. Il servizio più scadente e carente d’Italia pagato con gli importi più alti che produce pure disagio. Così non va proprio.



Redazione