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MADDALONI- Pro e contro: il sindaco Andrea De Filippo a confronto con Gaetano Correra (Alternativa per Maddaloni). L’Interporto Sud Europa è in ritardo con il versamento della quarta rata trimestrale (900 mila euro) della conciliazione giudiziale, per il pagamento delle imposte comunali. E come da tradizione, sugli argomenti qualificanti e spinosi, partiti, movimenti, liste e listarelle civiche hanno perso la parola. Unica eccezione, Alternativa per Maddaloni. Allora, abbiamo incrociato il pensiero del sindaco Andrea De Filippo con le preoccupazioni del portavoce Gaetano Correra.

Andrea De Filippo

Allora sindaco c’è da stare preoccupati?

E’ da mesi che cerco di spiegare che gli accordi siglati dal comune sono ancorati a garanzie ben precise. Ripeto, per l’ennesima volta, che esistono clausole di salvaguardia. Siamo in possesso di un accordo che ci garantisce risorse liquide, certe ed esigibili.

Tradotto in pratica significa?

Significa che più passano i giorni e più maturano gli interessi. La tenuta della conciliazione giudiziale, al netto dei ritardi, non è in discussione.

Ma c’è chi teme scenari apocalittici. E poi i fatti di cronaca alimentano inquietudini…

A quanto temono scenari apocalittici spiego che il credito non versato è esigibile fino alle estreme conseguenze come il riconoscimento dello status di insolvenza e quella più estrema di richiesta di fallimento.

Sono in ballo accordi per 15 milioni e 860 mila euro Il bilancio è a rischio?

Assolutamente no. Proprio per le ragioni che ho appeno ripetuto per la milionesima volta. Comprendo il clima di attesa e comprendo un certo tifo contrario. Ma le tutele esistono tutte.

Gaetano Correra

Gaetano Correra, voi sperate che la conciliazione giudiziale non vada a buon fine?

Sgombriamo il campo: noi lavoriamo per il bene della città. Chi confida nel tanto peggio tanto meglio, non è degno di essere in politica e tantomeno ambire a rappresentare il territorio.

Ma siete preoccupati…

Aggiungo che speriamo che tutto vada per il meglio. Ma si sta concretizzando quanto aveva temuto: una delle principali entrate del comune è subordinata al buon esito di una transazione giudiziale.

Cioè?

Ogni quattro mesi dobbiamo vivere e convivere con l’attesa, con ritardi e incertezze per incassare tributi non onorati. Fin dal primo minuto avevamo chiesto garanzie più solide e vincolanti. Capisco che su questo argomento si scontrano scuole di pensiero diverse.

Ma quale è il vostro timore vero?

Il passare passare dai tempi biblici dei ricorsi tributari a quelli di nuovi contenziosi per inottemperanza. E’ quello di cui un comune, convalescente dopo un durissimo quinquennio post dissesto finanziario, non ha bisogno. Mi sembra una preoccupazione più che sostanziale.

C’è dell’altro?

Si perchè stiamo parlando delle tasse non pagate negli anni scorsi. Ma mi chiede: l’Ise ha pagato i ruoli 2018? Perchè discutiamo dei pagamento dei vecchi tributi mentre per i nuovi si ricomincia daccapo. Vorremmo che anche su questo siano fornite delle certezze.

Perchè le altre forze politiche tacciono?

Non lo so. Forse perchè cinguettare sui social è facile. E’ uno sport per tutti. Argomentare su problemi complessi bisogna studiare ed essere in possesso di un briciolo di competenza…

Redazione