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Un improvviso aumento del numero di rapine e furti commessi, anche con l’uso di armi da fuoco, in abitazioni private, esercizi commerciali e nei confronti di corrieri di società di spedizioni, ha dato impulso all’indagine denominata “The end” e condotta dagli investigatori del commissariato di Gioia Tauro (Reggio Calabria). L’attività investigativa si è conclusa questa mattina con l’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare, due in carcere e tre ai domiciliari, da parte degli agenti del Commissariato, in collaborazione con alcuni equipaggi del Reparto prevenzione crimine. Gli indagati sono accusati di numerosi reati come rapine e furti pluriaggravati, detenzione e porto di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamenti. L’incremento dei reati commessi nella Piana di Gioia Tauro si è evidenziato nei primi mesi del 2019, e gli investigatori hanno notato, nonostante la varietà dei reati, alcuni tratti comuni nelle modalità operative, sospettando che dietro ci fosse un’unica regia. Per esempio accadeva spesso che i criminali si presentassero come rappresentanti delle Forze dell’ordine, in modo da far abbassare le difese delle vittime prima di aggredirle. Dopo aver messo sotto stretta sorveglianza i criminali della zona specializzati in questo genere di reati, grazie anche a numerosi servizi di intercettazione telefonica ed ambientale,  i poliziotti hanno ristretto il novero dei possibili responsabili, focalizzando l’attenzione su 14 persone, tutte denunciate in stato di libertà, sospettate di aver commesso lo scorso anno almeno 12 colpi nella zona tra Rosarno e Gioia Tauro. I sospetti sono diventati certezze per i cinque arrestati di questa mattina, nei confronti dei quali sono state trovate prove inoppugnabili di responsabilità per cinque rapine pluriaggravate commesse con le armi, un furto pluriaggravato, un incendio doloso di un’auto, nonché detenzione e spaccio di droga. Sergio Foffo
Fonte: Sala Stampa Polizia di Stato

Redazione On Line