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MADDALONI- Da quando, dal 200 al 2004, sono cominciati i concorsi interni al comune è iniziato lo smantellamento del Comando della Polizia Municipale con fuga in massa del personale, che poi non si è più arrestata, dagli uffici di Corso I Ottobre. Il percorso di svuotamento, mai accompagnato da arrivi di nuovo personale, è arrivato al capolinea. Il personale è al minimo storico. E se, l’acqisizione di nuovi agenti (mediante il concorsone non dovesse anadre a buon fine) l’anno prossimo si chiude.

Facciamo il punto di una situazione paradossale e epocale con Giuseppe De Lucia, vigile e sindacalista del Csa.

Giuseppe De Lucia

Dopo anni di denunce inascoltate siamo arrivati ai punto finale. Il personale è la minimo storico. Siete stati inascoltati e avversati nella vostra campagna di sensibilizzazione?

Come Csa, da sempre, abbiamo posto due priorità per il personale: l’adeguamento dell’organico dei vigili (saccheggiato dai cambi di profilo), e priorità ai profili intermedi e non solo assunzioni di dirigenti: cioè più truppa e meno generali. Siamo stati inascoltati. Ma vista la situazione attuale avevamo ragione in entrambi i casi.

Parliamo di numeri. La dotazione organica attuale dei vigili urbani è al minimo storico…

Non è un’opinione ma un fatto. Oggi, cioè in questo mese, nei festivi e nei prefestivi c’è un solo agente, per turno, in servizio di pattuglia o vigilanza su un territorio di quasi 37 chilometri quadrati. Nei feriali, invece, saranno operativi ben due vigili urbani in pattuglia per turno.

E’ una situazione congiunturale o cosa?

La polizia Municipale a Maddaloni è ridotta al minimo storico: gli agenti non ci sono per metterli in strada e nemmeno dietro le scrivanie. Semplicemente non ci sono. Non si chiude: i servizi vengono erogati comunque a ranghi ridottissimi. E così, tra le emergenze della viabilità (incidenti e ingorghi), quelle dei rifiuti e l’ordinaria amministrazione (multe, edilizia, annona) si opera secondo scale di urgenza e priorità.

Insomma, la coperta è corta?

Se andiamo avanti così, senza ricambi e alla luce di possibile tre nuovi pensionamenti grazie alla quota cento, l’anno prossimo si chiude.

Ma arriveranno sei vigili urbani, oggi in formazione, grazie al concorsone regionale…

Finalmente. Sperando che tutto vada a buon fine, si è arrivati appena in tempo. Ma il servizio attuale, leggi regionali alla mano, è assolutamente lontano dagli standard minimi fissati dalla legge 12/2003. La contabilità è impietosa: leggi alla mano per vigilare un territorio di quasi 37 km quadrati e prossimo ai 40 mila abitanti servirebbero almeno altri 40 agenti.

Come come è stato possibile arrivare a questa situazione così estrema?

Tutta colpa della fuga dal Comando di Corso I Ottobre che, a colpi di cambio profilo,  ha trasformato la vigilanza in un settore del Comune in via d’estinzione che ha rimpinguato gli organici dei settori amministrativi (finanze e ragioneria). Solo i numeri rendono giustizia di quello che ripetiamo da anni: il Corpo di Polizia Municipale di Maddaloni oggi è composto da appena 18 operatori che vanno ripartiti tra i vari settori e per turno. A pieno organico,  senza defezioni, possono essere divisi in quattro per turno. D’estate e con le ferie diventano due.

Senza la truppa non si può fare un esercito e nemmeno combattere la guerra. Tradotto: restano soltanto i servizi essenziali e tantissimi disservizi….

In queste condizioni, ripeto, non possiamo assicurare oggettivamente i servizi minimi essenziali come prevede la Regione Campania. E nonostante gli sforzi professionali, i vigili urbani si sono autodenunciati per mancanza di strumenti operativi: non possono comunicare tra operatori e con il comando, sia via radio  che mediante i cellulari. Esiste una solo auto di servizio che è la vecchia Fiat Doblò furgonata. La situazione è imbarazzante.

Ma con il nuovo bilancio dovrebbero arrivare anche le dotazioni strumentali…

Se sarà così, allora, si avrà un prima svolta. Ma la situazione è chiara e irreversibile: viste le carenze di organico e l’incapacità di fare fronte alle esigenze del territorio la riorganizzazione dipenderà soprattutto dall’adeguamento degli organici.

Redazione