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Entro un anno dovrebbe vedere la luce il “Chilometro di Paradiso”, imponente progetto che sta coinvolgendo artisti, professionisti, associazioni e tantissimi volontari. Obiettivo comune è far rinascere una delle zone più suggestive della città da troppo tempo abbandonata a se stessa

Più che una scommessa, un grande progetto dove arte, storia e memoria si incontrano con l’obiettivo di far rinascere definitivamente uno dei borghi più suggestivi della città di Maddaloni. Sta già camminando a pieni giri il ricchissimo programma a tappe che, nel giro di uno anno, dovrebbe riportare alla valorizzazione e alla promozione dello storico quartiere dei Formali, fascia pedemontana della zona est della città.

Un borgo che trasuda di storia ed incanto, abitato un tempo da ramai, impagliasedie, contadini che spesso condividevano le abitazioni con le loro capre e le bestie da soma che alloggiavano nelle piccole numerose grotte che si trovano ancor oggi nei piani bassi delle abitazioni. Un quartiere con un patrimonio storico-architettonico di grande interesse, da troppo tempo ingiustamente ignorato, trascurate e abbandonato.

Uno scorcio dei Formali a Maddaloni
14 le installazioni che daranno nuova vita alla zona pedemontana della città. Di Antonio Sarracco la prima opera in posa

Si lavora per far nascere il “Chilometro di Paradiso“, un percorso di tracking urbano dove si potrà passeggiare tra tanta arte e la riscoperta di un borgo che ha tutte le carte in regola per diventare una piccola attrattiva turistica. Il “Chilometro di Paradiso” è l’obiettivo al quale appassionati ed associazioni stanno lavorando con impegno e dedizione ma, sui Formali si pensa in grande sognando di collegare (nel giro di tre anni) il percorso in atto con un altro quartiere storico di Maddaloni, quello di Pignataro.

Tante le persone che stanno portando avanti una sfida difficilissima e nello stesso tempo affascinante guidate dall’infaticabile traino di una coppia già collaudata nel campo dei progetti impossibili come il pediatra Stefano Piccolo e il Presidente dei Road Runners, Michele Campolattano (tra i fautori della palestra all’aperto di via Cornato denominata “I Passi dello Sport“). Associazioni ed artisti che, da sempre operano sul territorio maddalonese, hanno risposto in maniera entusiastica all’ appello, puntando tutti insieme alla realizzazione di una galleria d’arte contemporanea.

La prima installazione del progetto realizzata da Antonio Sarracco

La prima installazione fa già bella mostra grazie all’opera di Antonio Sarracco che ha realizzato una Madonna dell’Allatto tutta in maiolica. Con le “riggiole” hanno lavorato anche i bambini dell’Istituto Settembrini di Maddaloni diretto da Tiziana D’Errico che hanno dipinto 50 mattonelle ispirate alla città che presto presenzieranno nel percorso. Lunghissimo l’elenco di chi ha aderito a questa progetto che potrebbe riscrivere la storia del quartiere.

Il pediatra Stefano Piccolo e Michele Campolattano dei Road Runner a capo dell’ambizioso progetto. A loro si devono già tante iniziative solidali. A rispondere all’appello anche tante eccellenze maddalonesi che avranno il compito di “disegnare” i nuovi Formali

Si parte dall’associazionismo dove, oltre ai già citati Road Runners, troviamo Il Borgo della Pescara, A.NA.VO., Associazione Culturale ABC, l’APS Lumaca, Gli Amici del Treno per Napoli delle 06.30, I.C. “Settembrini”, I.S.I.S. “Don Gnocchi”. Il “Chilometro di Paradiso“, avrà una grande influenza artistico-culturale, grazie ad eccellenze locali che daranno il proprio contributo con l’istallazione di opere d’arte, sculture e poesie. Dopo l’opera di Antonio Sarracco, sono già al lavoro Carlo De Lucia, Vincenzo Elefante, Roberto Pagliaro, Claudia Altavilla, Salvatore Di Caprio, Pietro Pascarella, Wladimiro Cardone, Amelia Campese, Giovanna Santangelo, Clementina Ianniello, Luigi Santonastaso.

La Madonna dell’Allatto

Raccolta fondi interamente affidata al popolo attraverso una serie di offerte e la nascita di un Ambulatorio della Solidarietà dove una serie di professionisti (la biologa nutrizionista Mariella Cortese, l’ortopedico Franco Tedesco, il dermatologo Vincenzo Piccolo, l’otorino Amelia Bernardo e il pediatra Stefano Piccolo) svolgono visite ad un prezzo molto simbolico che viene destinato alle spese per l’ambizioso progetto.

La storia della città prima di tutto, come sottolinea Stefano Piccolo: “I Formali di Maddaloni come una grande mostra a cielo aperto incorniciata da quattordici installazioni realizzate da artisti locali. C’è una storia affascinante che appartiene a questi luoghi e in pratica a tutta la città. Il nostro obiettivo è quello di valorizzarla al meglio aiutati dall’affetto incalcolabile di tantissimi volontari che hanno sposato questo progetto. Riteniamo cheI Passi della Memoriarappresentino un bene primario da consegnare, in primis, alla città e in futuro anche a turisti e cultori della materia“.

Vincenzo Lombardi