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MADDALONI- Quando Geppino correva, da bordo campo, eravamo piccoli ed entusiasti spettatori del calcio cittadino. Geppino il massaggiatore era una delle colonne del cacio che fu, quello degli anni successivi ai fasti della quarta serie e quello non ancora finito nel baratro della fine degli anni ’90. E come tutti i punti di riferimento era un personaggio di valore assoluto. Un uomo di altri tempi, quando lo sport a Maddaloni (basket, calcio e ciclismo) era una cosa seria, un impegno dilettantistico vissuto con il cuore impegnato. Un movimento capace di guardare i traguardi che contano e confrontarsi con i miti dello sport del tempo. Di aneddoti, non solo legati al calcio, se ne potrebbero narrare molti. Ma uno su tutti rende giustizia dell’uomo che fu e ad una generazione che ha fatto onore alla nostra terra. Nell’ora del commiato ci piace ricordare quello che soleva ripetere Monturo, il fondatore dell’omonimo panificio: “Noi siamo la generazione delle teste gloriose”. Si quelli con i piedi per terra e i cuori in aria. Semplici nello stile di vita e grandi nell’impegno quotidiano. Una generazione di galantuomini.

Redazione