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Torna l’oro azzurro nella 20km di marcia dopo Ivano Brugnetti ad Atene 2004 e Maurizio Damilano a Mosca 1980, nella 50km per l’Italia erano arrivati gli ori di Schwazer a Pechino 2008, Pamich a Tokyo 1964 e Dordoni a Helsinki nel 1952. Con le 5 medaglie conquistate oggi l’Italia sale a quota 35: il bilancio è di 7 ori, 10 argenti e 17 bronzi

Dopo Atene 2004 un altro azzurro è campione olimpico nella 20km di marcia: Massimo Stano ha scritto il suo nome dietro quello di Ivano Brugnetti correndo da protagonista sul circuito di Sapporo. L’azzurro con 1h21:05 ha lasciato dietro di sé due agguerritissimi giapponesi: Koki Ikeda – staccato di 9” al traguardo – e Toshikazu Yamanishi, giunto con 23” di ritardo. Francesco Fortunato ha chiuso al 15° posto (1h23:43). Federico Tontodonati si è classificato 44° (1h31:19).

Massimo Stano dopo i primi 5 km inizia a farsi vedere nel gruppetto che insegue due fuggitivi, il cinese Wang e l’indiano Kumar. Dopo altri due chilometri l’azzurro si mette alla testa e fa l’andatura per cercare di riprendere i primi due. Chiude il gruppo inseguitori Francesco Fortunato. Al 10° km rimane in testa ancora il cinese Wang, mentre l’indiano non ha retto il ritmo ed è stato riassorbito nelle retrovie, ma gli inseguitori guidati da Stano, sono ormai ridotti. Al 12° km Stano prende il comando agganciando Wang. Insieme a lui ci sono i giapponesi Yamanishi e Ikeda, gli spagnoli Garcia e Martin e l’altro cinese Zhang.

A cinque chilometri dal traguardo la situazione è sempre la stessa con Stano che inizia a guardarsi intorno per vedere la reazione dei suoi compagni di fuga. Nel corso del 16° chilometro Massimo cerca di allungare ma insieme a lui partono anche i due giapponesi creando un terzetto che lascia indietro tutti gli altri. Yamanishi poi si stacca ma Stano prende il primo giallo a un chilometro e mezzo dal traguardo, mentre Ikeda gli resta incollato. Dopo la campana dell’ultimo chilometro l’azzurro pesca in fondo alle sue gambe le ultime riserve e stacca decisamente il giapponese Ikeda avviandosi sempre più nettamente solitario al traguardo.

BRONZO PER IL PORTABANDIERA ITALIANO

Elia Viviani ha conquistato la medaglia di bronzo nell’Omnium. Il portabandiera azzurro, oro nella specialità a Rio 2016, ha chiuso la gara all’Izu Velodrome con 124 punti, dietro al britannico Matthew Walls – oro con 153 – e al neozelandese Stewart Campbell (129). 

L’azzurro è riuscito a risalire prepotentemente la classifica generale dopo il 13° posto nello Scratch (16), l’ottavo nella tempo race (26) e la vittoria nella corsa a eliminazione (40), che gli aveva permesso di affrontare il quarto e ultimo atto al sesto posto parziale (40). L’olimpionico, nei 100 giri della corsa a punti, ha saputo fare la differenza grazie a un’interpretazione mirabile e a una gestione vincente dei 10 sprint, centrando il terzo posto.

ARRIVA IL BRONZO DAL KARATE

La quinta medaglia di giornata per l’Italia arriva dal karate. Viviana Bottaro vince il bronzo nel katà dopo aver battuto la statunitense Kokumai. In questa disciplina il karateka è da solo sul tatami ed esegue delle tecniche di attacco, difesa e schivate. Hanno lo scopo di trasmettere la sensazione di un reale combattimento. L’atleta deve rispettare le linee e le forme, mostrare equilibrio ed esprimere forza, potenza e velocità nell’esecuzione delle tecniche. Deve essere anche in grado di emozionare gli arbitri, giudici di gara. Gli azzurri salgono a 35 medaglie, come Atlanta 1956. Ne basta una per raggiungere il record storico di Roma 1960 e Los Angeles 1932

Viviana Bottaro
Luigi Ottobre