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SAN FELICE A CANCELLO – L’Arpa Campania ha comunicato l’acquisizione di una nuova tecnologia in grado di implementare 18 centraline di monitoraggio dell’aria, tra cui quella installata all’interno dell’istituto comprensivo Aldo Moro a Cancello Scalo. Con l’aggiornamento tecnologico, la centralina sarà in grado di restituire anche il dato medio orario, mentre fino alla fine dello scorso anno misurava la media giornaliera, analizzando in continuo e ad alta risoluzione sia del numero che delle dimensioni delle particelle e restituendo simultaneamente la misura delle pm1, pm2.5, pm4, pm10, polveri totali sospese, massa respirabile, alveolare e toracica con un unico analizzatore. L’associazione Mossca, che da oltre due anni e mezzo segue la problematica relativa all’inquinamento atmosferico da polveri sottili a San Felice a Cancello, accoglie favorevolmente la notizia divulgata dall’Arpac. «Se da un lato migliorano le tecnologie – afferma il vicepresidente di Mossca Michele Affinito – dall’altro occorre però che si mettano in piedi tutte le iniziative, politiche ed amministrative, affinché il dato che poi sarà rilevato dalla centralina non sia peggiore del già brutto dato degli ultimi anni». L’inquinamento atmosferico da polveri sottili a San Felice a Cancello ha trovato il suo apice nel 2019 con 46 giorni di superamento della soglia media giornaliera rispetto ai 35 consentiti per legge; al limite, invece il dato 2020 con 35, mente nel 2021 ci si è fermati a 34. «Formalmente a gennaio tutto inizia da zero – dichiara il presidente di Mossca Clemente Mormile – ma il problema non si resetta. Su nostro impulso il consiglio comunale approvò il regolamento di contenimento delle polveri sottili, con interventi mirati a partire proprio dal primo giorno, senza dover aspettare di arrivare ai limiti di legge. Invito l’amministrazione Ferrara a rispolverare dal cassetto il regolamento e mettere in essere i primi interventi a costo zero». 

Il regolamento di contenimento delle polveri sottili approvato nel maggio del 2020 suddivide il periodo di monitoraggio in diverse soglie di attenzione, prevedendo  azioni specifiche entro i primi 10, 20, 30 e superati i 31 giorni di sforamento della media giornaliera delle pm10. «Adesso vanno prese le iniziative necessarie – spiegano Affinito e Mormile – prima che sia troppo tardi. Oggi ci troviamo nella soglia bianca e possiamo gestire il problema con attività di sensibilizzazione come le giornate della camminata o l’avvio del nonnobus, una nostra rivisitazione del piedibus ma condotto dai nonni dei piccoli scolari in modo da creare quello scambio generazionale appesantito ulteriormente dal covid. Occorrono però anche interventi sul traffico, a partire dal potenziamento del trasporto pubblico e soprattutto impedendo il transito sul territorio comunale dei bus non ecosostenibili». 

Redazione On Line