00 4 min 11 mesi
E’ stato uno dei volti più popolari ed amati della commedia cinematografica anni ’80/’90. Una vita segnata da tanti problemi personali e quel sorriso triste

E’ stato il comico malinconico per eccellenza. Un talento assoluto dove padroneggiava sempre una smorfia di tristezza. Ci ha lasciato Francesco Nuti, punto di riferimento del cinema italiano nel decennio ’80/’90. Aveva 68 anni. era lontano da tempo dalle scene per motivi di salute ma resta comunque uno dei volti più popolari e amati del cinema e dello spettacolo italiano. Lo rende noto la figlia Ginevra assieme ai familiari che ringraziano di cuore il personale sanitario e tutti coloro che hanno avuto in cura l’attore nel lungo periodo della malattia, in particolare il personale di Villa Verde di Roma.

La sua grande passione per il biliardo. Qui nel film “Io, Chiara e Lo Scuro”

Fiorentino doc, Nuti ha dato vita a personaggi caratterizzati da una marcata cadenza dialettale, che giocavano sul tentativo di riappropriarsi del ruolo dominante all’interno della coppia. Le sue commedie brillanti dai toni vagamente surreali hanno avuto un successo strabiliante negli anni 80 grazie a film come “Io, Chiara e Lo Scuro“, “Tutta colpa del Paradiso“, “Stregati“, “Caruso Pascoski“, “Willy Signori e vengo da lontano“, fino allo strabiliante successo al botteghino di “Donne con le gonne“.

Ha raccontato ed amato l’universo femminile con pellicole che hanno segnato una generazione. Attore, regista e sceneggiatore, deve la prima ondata di popolarità alla fucina di “Non Stop“, il programma di Enzo Trapani che alla fine degli anni Settanta fece scoprire i volti che avrebbero caratterizzato la nuova commedia italiana (Troisi, Verdone, Calà). Una comicità sempre delicata la sua con la continua esplorazione del rapporto uomo-donna.

Incredibili successi al botteghino sempre analizzando il rapporto uomo-donna. Nel 1988 al Festival di Sanremo con il brano “Sarà per te”

Una passione mai doma per il biliardo e qualche flop al botteghino che purtroppo serve ad accentuare il problema con la depressione e con l’alcool che esplodono negli anni 2000. Nel settembre 2006, cadde dalle scale della sua abitazione sbattendo la testa; ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, a causa di un grave ematoma cranico, entrò in coma, dal quale uscì nel novembre 2006.Per anni è stato assistito dal fratello Giovanni, medico e compositore, suo collaboratore in diversi film: ma non sarà più autonomo, con difficoltà serie agli arti e difficoltà di linguaggio, costretto a vivere su una sedia a rotelle.

Nel settembre 2016, ancora una caduta con conseguente ricovero nel reparto di rianimazione del Cto dell’ospedale fiorentino Careggi per una emorragia cerebrale. Negli anni successivi è stato in cliniche riabilitative a Roma. Con Francesco Nuti si spegne un genio surreale del nostro cinema che non è mai stato apprezzato a pieno e che ha sempre vissuto sotto braccio con quella malinconia con la quale ha raccontato il suo sguardo sul mondo.

RESTA SEMPRE AGGIORNATO CON IL SITO UFFICIALE DI GIORNALE NEWS

Vincenzo Lombardi