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Una foto postata verso le 21.30: un post come quelli che fanno i ragazzi…ma stavolta i giovani stanno dalla parte degli accusati non dei protagonisti. A smuovere la rete ci ha pensato Pio Del Gaudio, ex sindaco di Caserta (2011/2015), con un post dalla sua pagina ufficiale che non lascia adito a dubbi, anzi è un’accusa senza troppi giri di parole. Siamo a Caserta, una serata che già strizza l’occhio all’estate, a pochi passi dalla Reggia e dalla zona Giardinetti. La foto non ha bisogno di didascalie. Decine di ragazzi assembrati, quasi con un normale venerdì che apre la strada, tra un aperitivo e una birra, al secondo weekend di maggio. Tutti insieme appassionatamente, quasi tutti senza mascherina. Mancava solo la musica e poi ci si poteva anche tuffare in un party post COVID. Il commercialista casertano commenta senza tanti giri di parole dopo aver verificato personalmente sul posto: “Bande di ragazzini strafottenti, tutti minorenni, senza mascherine e irrispettosi delle distanze.  Dipendesse da me…multe a raffica ai genitori. Questi deficienti immaturi costringeranno a rinchiudere tutto”. Un post durissimo, quello dell’ex sindaco, che garantisce di aver verificato lo stesso assembramento anche in altre zone della città come Piazza Pitesti e Via Mazzini. Per carità non si tratta di un’accusa verso la città della Reggia, le segnalazioni di ragazzini in libera uscita e in clima di festa arrivano a pioggia da tutta Italia (quella dei Navigli a Milano ne è il simbolo indiscusso). Sono proprio i più giovani che stanno violando le più elementari norme antivirus in questi primi giorni di fase due.

Il post d’accusa di Pio Del Gaudio

Immediato il consenso ricevuto dal post di Pio Del Gaudio che in poche ore ha raccolto oltre 500 like, 160 commenti ed oltre 130 condivisioni. In tantissimi hanno approfittato dell’accusa lanciata da Del Gaudio per segnalare altre zone con assembramenti pericolosi. Evidentemente per centinaia di ragazzi il COVID19 è già alle spalle. Non è dato sapere se anche i genitori la pensino allo stesso modo.  

Vincenzo Lombardi