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MADDALONI- Dipendenti comunali con le spalle al muro. Salvo stravolgimenti e novità improbabili dovranno sborsare collettivamente 60 mila euro. Che fanno in media 420 euro pro capite. Colpiti, ancora una volta, dalla solita stangata del del Ministero dell’Economia e Finanza (Mef), tutti i 134 in servizio. Ai quali vanno aggiunti una ventina di pensionati. Devono restituire pure l’indennità di utilizzo dei videoterminali. Ovviamente, non dovuta secondo la contabilità ispettiva realizzata da Vito Tatò (per contro del Mef e alla Ragioneria Generale dello Stato) e che il Comune non è riuscito a demolire o emendare. Si passa all’incasso e i sindacati sono sul piede di guerra. Vogliono vederci chiaro. Incontrando l’assessore al personale Enzo Lerro, le delegazioni di Cgil (Gaetano Mandato), Cisl (Andrea Nuzzo), Uil (Andrea Picone e Nicola Della Peruta) e Csa (Giuseppe De Lucia e Franco Notarstefano) hanno palesato che i dipendenti sono parte lesa non tutelata dalla dirigenza comunale. Al momento, puntano su una sospensione del provvedimento di riscossione coattiva e sulla verifica dell’esistenza, o meno, di una condizione di prescrizione. Ma vogliono di più: hanno chiesto l’accesso agli atti. L’obiettivo non dichiarato è verificare se, e quali potrebbero essere, le responsabilità dirigenziali sulla mancata contestazioni degli addebiti che adesso si scaricano per intero sui dipendenti. I,l tempo stringe: chiarezza va fatta entro l’inizio di gennaio. Ma la battaglia sindacale è appena all’inizio.

bocchetti