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MADDALONI- Una caduta, con rottura di femore, alla fine è costata al comune ben oltre 100 mila euro. Alla sventurata signora, all’epoca dei fatti 53enne, è costata invece molti dolori, una lunga riabilitazione, una lunghissima battaglia legale (brillantemente vinta su tutta la linea) e una maratona per il risarcimento danni che le è valso il pagamento di un risarcimenti di oltre 100 mila euro. Comune di Maddaloni, (stiamo parlando prima del 2010) condannato per «omessa, prolungata e inefficiente manutenzione stradale». Insomma, la mancanza di un servizio di manutenzione è oltremodo dispendiosa in termini di disservizi e risarcimento. La «frattura del femore indotta da una buca» ci fu a causa di basoli dissestati in piazza Ferraro. E la sentenza del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, emessa dal giudice unico Manuela Robustelli, ha fatto scuola. Avversata per anni dal comune, anche l’Organo straordinario di liquidazione (pagamento del 50 per cento nell’ambito della liquidazione del dissesto finanziario ha cercato una onorevole via d’uscita. Nulla da fare. Ora, l’ente locale, a seguito delle condanna, e per evitare la crescita esponenziale degli interessi, ha pattuito un pagamento con lo scontro del 10 per cento. Ma è la sentenza in sè molto interessante. Ha demolito l’alibi dell’«impossibilità di sorveglianza puntuale e continua delle estesa rete stradale». Insomma, tutti i dissesti stradali (e nel centro storico e non solo) ne sono tanti e tantissimi di vecchia data sono insidie potenziali che potrebbero costare caro in caso di incidente comprovato senza dolo. E poi ha aperto una braccia letale nella diga difensiva dell’ente locale: non sono ammesse deroghe ai doveri imposti dall’«obbligo di custodia». Direttive normative, accolte e disciplinate anche da pronunciamenti della Cassazione. E proprio per questo, la mancanza di un servizio di manutenzione stradale (Stazione unica appaltante permettendo) è un lusso che un ente locale non può più permettersi.

Redazione