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MADDALONI- “Capitone amaro” per i dipendenti comunali. Si è rifatto vivo il Ministero dell’Economia e Finanza (Mef). E con una letterina, non proprio natalizia nei toni e non proprio benevola, chiede la restituzione dell’ennesima quota di salario accessorio indebitamente percepita. E sono tre: dopo la restituzione delle indennità accessorie (recuperate dal fondo per il personale), il recupero di 80 mila euro erogati in «misura superiore a quanto previsto dall’ultimo rinnovo contrattuale» e l’ora della restituzione delle indennità per l’uso dei videoterminali. Lettere di natale per tutti: per i 134 dipendenti in servizio e sembra pure per gli ex dipendenti che nel frattempo sono andati in pensione. Si tratta in media di circa 420 euro pro capite pari a circa quasi 30 euro mensili erogate per quasi due anni. Complessivamente si tratta di quasi 70 mila euro. E’ l’ennesimo effetto dell’ispezione effettuata da Vito Tatò del 2014 che, sebbene con controlli a campione, ha sanzionato moltissime attività contabili. Adesso il tempo delle controdeduzioni è scaduto: si tratta di una procedura esecutiva e senza via d’appello. Il recupero coatto, contabilizzato dall’ispettore (per contro del Mef e alla Ragioneria Generale dello Stato), non può essere evitato poiché il Comune, a partire dal 2015, non ha prodotto controdeduzioni che demolissero o emendassero in parte gli addebiti sia amministrativi che finanziari. “A Natale, a Natale si può dare di più…” canta una famosa pubblicità. E per i dipendenti comunali non c’è via di scampo: allegata alla letterina di regalo natalizio alla rovescia c’è anche l’Iban a cui versare i soldi indebitamente percepiti. Ma un miracolo Babbo Natale l’ha comunque fatto: sono resuscitati i sindacati aziendali. Silenti e assenti sui grandi temi del riordino del comune, trasparenza, anticorruzione e chi più ne ha più ne metta, si mobilitano sempre quando si toccano le buste paga. Silenti e assenti quando bisognava difendere l’onorabilità dei dipendenti ingiustamente diffamati in occasioni di alcuni episodi isolati di cronaca, si occupano solo di soldi. Sono regrediti ad una specie di Caf aziendale a dispetto di una tradizione sindacale di primissimo ordine anche a livello comunale fin dal dopoguerra. Sembra che si debba pagare: bisogna solo pattuire le modalità di restituzione e l’accesso al rateizzo.

bocchetti