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Erano attesi lavori di riqualificazione programmati. Pressing sul Prefetto per ottenere informazioni dagli amministratori giudiziari

CASERTA- Cancelli chiusi e operatori a casa. Doveva essere la settimana di ripresa delle attività. Invece, si è materializzata una brutta sorpresa per i pazienti del centro Cefim: stop a tutte le terapie e attività sospese. Il ritorno dalle vacanze doveva coincidere con il completamento e l’esecuzione dei programmati lavori di adeguamento delle strutture. Ma qualcosa si è inceppato nel percorso di gestione. Del Cefim, azienda solida ma in amministrazione controllata da amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si tornerà a discutere in Prefettura. Come è accaduto lo scorso mese di febbraio, quando con la mediazione sindacale unitaria, si ottenne lo sblocco degli stipendi e la ripresa ordinaria della gestione amministrativa. Ma il percorso, caldeggiato anche dai sindacati (il cui unico obiettivo è tutelare l’utenza, i dipendenti e il buon nome dell’azienda) si è inceppato. Agosto doveva essere il mese dei lavori di ammodernamento e messa in sicurezza. Si ritorna in Prefettura o comunque all’intervento dei sindacati per rimuovere l’ennesimo inciampo. L’obiettivo di garantire la continuità operativo, senza arrecare danno ai pazienti e operatori, non è stato centrato in pieno Infatti. maggiormente colpiti sono i bambini bisognosi di terapie. Ieri, le mamme sono rimaste a lungo in presidio fuori i cancelli. E’ l’inizio della mobilitazione. Fanno sapere: “Non abbiamo avuto comunicazioni. Non ci hanno fatto sapere nulla. Ma noi, non rinunciamo alle terapie. Vogliamo dare voce ai nostri ragazzi. Andremo anche dal Prefetto. Il diritto alla salute va tutelato e non ignorato. Non esistono motivazioni valide che giustifichino una situazione simile”.

Redazione