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Incontro UEFA-federazioni europee a Nyon: due le ipotesi contemplate, fermo restando che bisognerà fare i conti con le possibili conseguenze che il Coronavirus può ancora provocare. La sua diffusione sta avvenendo in tempi e modi diversi nei vari Paesi del mondo

Fino alla fine, ad ogni costo: è questo il messaggio che arriva dalla UEFA dopo l’incontro avuto ieri tra il massimo organo calcistico europeo e le 55 federazioni affiliate. L’imperativo è concludere i campionati nazionali e le due competizioni continentali, Champions ed Europa League. Due le ipotesi messe sul tavolo. La prima – quella più ottimistica – è cominciare – emergenza Coronavirus permettendo – a inizio giugno. In questo caso campionati e coppe europee si giocherebbero parallelamente come fatto finora. La Serie A terminerebbe a luglio, mentre Champions ed Europa League (che partirebbero dopo 15 giorni dall’inizio dei tornei nazionali) si concluderebbero ad inizio agosto. La stagione 2020/21 ricomincerebbe tra l’inizio e metà settembre, e comunque 15 giorni dopo la finale di Champions in programma a Istanbul. Le coppe europee ripartirebbero ad ottobre.

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Il secondo scenario – quello più realistico per non dire pessimista – vedrebbe l’inizio dei campionati a fine giugno per poi svolgersi per tutto il mese di luglio. Champions ed Europa League si disputerebbero in un secondo momento: ovvero ad agosto. Un’ipotesi questa che comporterebbe due possibili conseguenze: il sovrapporsi della stagione 2019/20 con quella 20/21 (la prossima Serie A potrebbe partire con la Champions e l’Europa League di questa stagione ancora da terminare); il “sacrificio” dalla Coppa Italia, che rischia di non essere assegnata. Se ciò dovesse accadere, la federazione che deciderebbe di non far disputare la coppa nazionale non perderebbe il proprio posto in Europa League. Affinché la seconda ipotesi si realizzi, l’UEFA è disposta a far disputare 3 partite in una settimana. O addirittura 4!

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NAPOLI, LA POSIZIONE DI DE LAUENTIIS

In completo accordo con la UEFA è la posizione di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. La ferma volontà del patron azzurro è quella di terminare la stagione attuale disputando le restanti 13 partite e portando a compimento anche la Coppa Italia, i cui match sono attualmente in bilico. Tutto ciò però ad una condizione: si ritornerà in campo solo quando non ci sarà più nessun pericolo per la salute dei calciatori e di tutte le persone che nel mondo del pallone lavorano, tifosi compresi. Poco importa se per concludere l’annata sarà necessario superare l’estate e giocare in autunno.

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Luigi Ottobre